La situazione economica della Roma, discutiamone

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-krol-
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La situazione economica della Roma, discutiamone

Messaggio da -krol- »

Chi può, si legga bene questa intervista.
Ci sono un sacco di spunti per capire come sarà il calcio del futuro, e con quali problemi bisognerà convivere.
Ma si possono trovare anche degli spunti di ottimismo.




Tutto quello che avreste voluto sapere sui conti della Roma e anche di più. Ecco cosa ci ha detto Cristina Mazzoleni, direttore finanziario della Roma e primo collaboratore di Rosella Sensi.

LA SEMESTRALE «Il valore della produzione è sceso del 26 per cento? Lo sapevamo, lo scorso anno avevamo gli introiti della Champions e l’opzione per il contratto Mediaset, due voci che quest’anno mancavano. E poi c’è stato il calo degli abbonamenti».

IL RISANAMENTO «Due anni dopo siamo a metà strada? Io sono molto soddisfatta della strada fatta. Certo si potevano fare scelte più radicali: per esempio vendere Chivu, De Rossi e Mancini e l’equilibrio economico lo avremmo raggiunto prima. Ma abbiamo scelto di puntare sulla squadra. Se avessimo fatto quello che Lotito ha fatto con la Lazio, oggi sicuramente i conti sarebbero migliori, ma la Roma sarebbe molto più debole».

IL FATTORE CHAMPIONS «La pianificazione della prossima stagione non è ancora ultimata. Il budget dipende da alcune variabili come lo sponsor e la qualificazione in Champions. Se ci arriveremo saremmo obbligati a fare un grande mercato? Obbligati non è la parola giusta. Noi ci sentiamo comunque obbligati a rafforzare questa squadra. Lo vogliamo fare. Dopo una stagione così importante, l’obiettivo di diventare più competitivi non può certo essere abbandonato ora. Certo, se andremo in Champions vorrà dire che ci saranno più risorse, ma anche se non dovessimo arrivare quarti, investimenti andranno comunque fatti perché il calcio non è una scienza strana. Se investi non sei sicuro di vincere, ma se non investi è sicuro che non vincerai».

QUALE MERCATO? «Faremo scelte mirate andando a prendere giocatori importanti ma con caratteristiche precise. In questo senso il mercato ci aiuta perché per ottimi giocatori non è più necessario spendere cifre folli».

NO AL MODELLO BATISTUTA «Non lo discuto dal punto di vista tecnico, visto che ci ha fatto vincere lo scudetto, ma dal punto di vista economico quell’acquisto ha creato dei disequilibri sui conti che abbiamo pagato a lungo. Ci sono strade diverse per vincere».

MONTELLA «Non voglio sentire parlare di rescissione del contratto. Anzi, bisogna che tutti gli stiano vicino in questo momento. Bisogna fargli sentire l’affetto della gente per venire fuori da una brutta situazione che lo fa soffrire. La società farà il possibile perché lui è un giocatore che ci ha sempre dato tanto. Non è giusto parlare del ritorno di Francesco o di Nonda e far capire che su Montella non ci sono speranze, noi lo aspettiamo. E’ uno di noi. Parlo da tifosa: noi Vincenzo non lo molliamo».

SPALLETTI «Il nostro tecnico ha fatto un lavoro eccezionale. Non era normale prima il rendimento di una squadra che non è molto diversa da quella dell’anno scorso. Non era normale spendere 86 milioni di euro l’anno di stipendi e lottare per non retrocedere».

I SOLDI DI MEDIASET «Prima di tutto gli effetti economici di quel contratto si riferiscono al biennio 2007/9. Solo 15 milioni entreranno fra qualche giorno. Vedremo in sede di budget quanti di quei soldi saranno destinati al rafforzamento della squadra. E quanti invece per poterci continuare a permettere i grandi giocatori che abbiamo. In fondo rafforzarsi vuol dire per prima cosa non dismettere».

TRIGORIA «La cessione dell’asset è stata molto positiva. Anche perché l’azionista di maggioranza ha messo a disposizione un veicolo, "Roma Real Estate", per mettere in piedi una operazione di lease back che ci consente di continuare a godere pienamente del centro sportivo e riscattarlo fra 15 anni. E’ vero che il riscatto non porterà il bene dentro As Roma bensì a "Roma 2000" ma questa scelta si è resa necessaria per poter iscrivere a bilancio tutta la plusvalenza realizzata con l’operazione, quasi 23 milioni, cosa altrimenti vietata».

TORREVECCHIA «E’ abbastanza difficile quantificarne l’impatto ora. Certo quando la Cittadella dello sport sarà ultimata sarà un bene di As Roma ma i tempi e i modi dell’operazione non sono definiti. Perché abbiamo ceduto il nostro ettaro Torrevecchia alla Compagnia Fondiaria Romana che ne ha altri 27? Solo per una riorganizzazione delle società partecipate, ma c’è già un accordo scritto che prevede che quando e qualora l’operazione immobiliare andasse a buon fine, i terreni torneranno nel patrimonio di As Roma».

GLI ONERI PLURIENNALI «Dal 1 luglio il bilancio parte con un segno meno di 80 milioni per effetto dei nuovi tempi per gli ammortamenti del 2001: è un problema, ci stiamo lavorando».

IL MANUALE UEFA «Ci penalizza perché non ci consente di beneficiare nel patrimonio dei giocatori che vengono dal vivavio come Totti, De Rossi, Aquilani, Curci ma anche Okaka e Freddi. Questo porta a dire che il nostro patrimonio oggi è sottostimato per almeno 60 milioni di euro, ma è inutile prendersela con l’Uefa. Il problema non è infatti il manuale delle licenze per le competizioni europee, che potrebbe prevedere una deroga, ma sono i principi contabili che invece valgono comunque per l’Italia».

I DEBITI «Li abbiamo presenti ma senza preoccupazioni eclatanti. Il nostro bilancio per essere in equilibrio deve prevedere nuove fonti di ricavo oppure una riduzione dei costi. Abbiamo strada da fare ma la stiamo facendo sicuri del traguardo».

LO SCUDETTO «Panucci ogni volta che mi vede mi rimprovera scherzando quella frase che dissi alla Gazzetta: "Vinceremo uno scudetto ogni dieci anni". E Panucci mi dice: "Vuol dire che quando finirò la mia carriera non avrò vinto niente?". Certo, competere con Juve e Milan è difficile, ma noi vogliamo provarci e non sempre nel calcio vince chi spende di più. Una cosa è certa: faremo investimenti per rafforzare la squadra. Difficile dire oggi se ci saranno o no cessioni importanti. La Juve con la vendita di Zidane ha costruito un ciclo vincente di cinque anni: se un matto ci offrisse una cifra folle per un giocatore, la valuteremmo, ma non andiamo al mercato per vendere. Abbiamo una squadra giovane su cui costruire un ciclo vincente di quattro o cinque anni. Bastano gli innesti giusti per tornare a giocare per i massimi traguardi».
------------------Cchiù d'una Squèdr------------------

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"Bisogna ricordare ai nostri ragazzi per chi stanno giocando e agli avversari contro chi stanno giocando"
MANGANIELLO
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Messaggio da MANGANIELLO »

Beh,dopo aver letto questo articolo sono diventato più ottimista.
Per fare grandi cose una società come la nostra ha bisogno di un grande direttore generale competente di calcio e questo forse lo abbiamo,e un grandissimo manager esperto di economia e gestione finanziaria ed è una figura che da noi manca.Queste due figure professionali valgono molto più di un fuoriclasse a meno che non si tratti di Maradona.Spero che De Laurentiis si sbrighi a creare un forte staff e competeremo con le grandi.
Di questa Cristina Mazzoleni ho sentito perlare molto bene,con la sua programmazione sta risolvendo i problemi economici della Roma,mi sembra una tipa in gamba.
Buonasera Napolitani............

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