L'Italia è (quasi) ufficialmente fallita

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Kiashan74
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Messaggio da Kiashan74 »

mdidonna79 ha scritto:
Anthony 1917 ha scritto:Marx aveva previsto tutto..
Non scomodiamo Marx eh....non mi pare il caso :)
In ogni caso cito la crisi del 29 .....il capitalismo è gia collassato altre volte alla fine sono cicli.....
la crisi del 29 ci ha portato alla 2 guerra mondiale se non erro.
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paolo3481
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Messaggio da paolo3481 »

umbo76 ha scritto:
Kiashan74 ha scritto:
mdidonna79 ha scritto: Non scomodiamo Marx eh....non mi pare il caso :)
In ogni caso cito la crisi del 29 .....il capitalismo è gia collassato altre volte alla fine sono cicli.....
la crisi del 29 ci ha portato alla 2 guerra mondiale se non erro.
quasi tutte le guerre hanno avuto motivazioni economiche alle spalle
Togli il quasi...
Adam Smith ed Alexander Hamilton, morti rispettivamente nel 1790 e nel 1804, sostenevano che fosse necessario emettere debito pubblico per finanziare spese d’emergenza come una guerra.
Nel 2011 parliamo di un'America in ginocchio e a rischio default a causa soprattutto delle enormi spese belliche e spaziali. L'Italia sappiamo tutti in che condizioni si trova, ma avanti tutta, è stato appena approvato il rifinanziamento delle missioni in Libia e medio oriente. Con buona pace della Lega, che aveva minacciato di togliere la fiducia al governo in caso di prolungamento delle missioni...
È lei che fa impazzire la città: è lei che la fa languire ed impallidire d'amore: è lei che la fa contorcere di passione nelle giornate violente d'agosto. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non ha tomba, è immortale, è l’amore.
Napoli è la città dell’amore.
Rosso82

Re: L'Italia è (quasi) ufficialmente fallita

Messaggio da Rosso82 »

paolo3481 ha scritto:
Rosso82 ha scritto:Quando ce lo diranno?Non lo so.Forse già a settembre.Forse nei prossimi 3-4mesi.Forse nei primi mesi del 2012 ma non più tardi.

Quali saranno le conseguenze?


Ci sarà con tutta probabilità:

-un prelievo da parte dello Stato su tutti i conti correnti.

-reintroduzione dell'Ici

-innalzamento dell'età pensionistica

-aumento delle tasse locali, dei trasporti, dell'acqua,dell'elettricità e del gas.

Se le cose peggioreranno ci sarà:

-Taglio del 20/30% di retribuzioni pubbliche e pensioni;

-blocco temporaneo di accesso ai propri conti correnti con un prelievo massimo giornaliero di 100/200 euro,

-sospensione delle carte di credito,

-privatizzazioni delle quote Eni, Enel e di qualunque bene dello Stato che abbia un mercato.

Ci saranno anche altre misure ma non vi annoierò anche perchè le conseguenze sul calcio penso interessino poi in questo scenario davvero poco a tutti.
Scetate guagliò! Eppure studi economia...
Le cose che descrivi ci sono già, quasi tutte introdotte nell'ultima finanziaria.
Poi, come Stato il meccanismo di fallimento è più difficile da attuare per via dell'Unione Europea.
Ultimamente ho parlato con il massimo dirigente di un famoso gruppo bancario, e mi diceva che lo scenario è simile al 1993, quando i ragionieri dello stato leggevano i libri su come far fallire uno stato.
La situazione sta molto peggio di come la immagini, ma molto peggio...
Paolo io ho scritto solo in parte quel che penso anche per non spaventare i più.Quel che penso effettiamente è che la nostra generazione vdrà il crollo delle monete(per crollo delle monete intendo che diventeranno carta straccia e nessuno le accetterà più in pagamento) se non si cambia il sistema.Penso che vedremo un attentato terroristico(ennesimo autoattentato)di vastissima portata negli Stati Uniti e una terza guerra mondiale(forse è davvero più vicina di quel pensiamo).

Comismo e capitalismo hanno come fine ultimo la crescita economica e quindi io penso che entrambe le visioni non possono essere sistemi credibili.La crescita infinita non esiste.Viviamo in un mondo limitato.
Anthony 1917
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Messaggio da Anthony 1917 »

Rosso82 ha scritto:
marrundo ha scritto:
Rosso82 ha scritto:Ragazzi provo a spiegare la debolezza strutturale del nostro sistema in due righe per rendere l'idea sui termini e sulle cose che sentiamo tutti i giorni in tv.

-Il nostro reddito possiamo consumarlo per acquistare beni o metterlo da parte facendo crescere i nostri risparmi.

-I nostri risparmi devono tornare in circolo sotto forma di investimenti produttivi altrimenti la possibilità per nuovi consumi per le imprese si riduce e l'economia non cresce.Per capirci se mettiamo i nostri risparmi in banca la banca li presterà a qulche impresa,o comprerà azioni e quindi li rimetterà in circolazione.

-in un economia matura(come la nostra)le occasioni di investimento produttivo(cioè investimento che porta guadagni e non perdite) si riducono sempre più quindi la possibilità di rimettere in circolazione il nostro risparmio(senza perdite per le banche) si riduce.

-Nelle economie mature le banche prestano meno soldi alle imprese per paura di perdite e si rifugiano nei titoli di Stato(cioè prestano soldi allo Stato ritenendo l'investimento più sicuro)e sarà lo Stato a investire i nostri risparmi spesso in opere in perdita aumentando il proprio debito.

-l'unica cosa che può rendere le nostre economie ricche di nuovo di possibilità di investimento con margini di crecita è una bella guerra che distrugga tutte le nostre infrastrutture e aumenti le necessità.Ecco la necessità della guerra distruttiva nel ciclo economico del nostro sistema per ripartire.

Questo è in parole povere la debolezza strutturale del nostro sistema cosi com'è adesso.La necessità di una guerra distruttiva per riaprtire.Arriverà presto.Spero di esser stato chiaro.
In effetti gli Usa con le guerre ci hanno guadagnato.... :roll: :roll:
L'impoverimento dei Paesi a sistema capitalistico è fisiologico con la globalizzazione e l'avanzata di Paesi in cui la manodopera non costa nulla e che quindi azzerando i costi del lavoro vendono a prezzi stracciati prodotti concorrenziali.
Chi conosce minimamente le teorie di Pareto sa che la ricchezza mondiale si concentra nel 20-30% della popolazione. Nel momento in cui aumenta la percentuale per la crescita dell'ex-terzo mondo c'è il livellamento verso il basso delle condizioni di vita.
Intendiamoci nessuno morirà di fame, ma mano mano si perderanno i privilegi superflui: macchine, ville, abiti firmati e lussi vari.
E torneremo indietro di un paio di generazioni. Noi stiamo peggio dei nostri padri e i nostri figli staranno peggio di noi. Chest'è.
L'alternativa sarebbe quella di tenere l'Africa e l'Asia nell'arretratezza a morire di fame e noi a sfruttare le loro ricchezze e non è accettabile.
Marundo la tua è una versione soft della vicenda.

Ti vorrei far riflettere su una cosa:se le aziende qui chiudono e aprono in Asia e i nostri lavoratori diventano disoccupati poi chi compra i loro prodotti??Finora li abbiamo comprati noi prendendo a prestito i soldi dalla Cina(lo stato italiano si è indebitato e poi distribuito soldi a pioggia creando lavoro assistito).Questa cosa non poteva durare per sempre e si è inceppato il meccanismo!

Ragazzi questa non è una normale crisi ciclica ma è una crisi sistemica.
Il capitalismo finanziario ha rivelato palesemente tutte le sue debolezze e contraddizioni, e credo che ormai, data la crisi delle borse e del rendimento dei titoli finanziari, stante la stretta interazione tra le varie zone del pianeta in materia finanziaria, esso è al collasso. L'unica modalità per uscirne, a mio avviso -e dicendo ciò non commetto alcun tipo di fatto penalmente rilevante, ma esercito la mia elementare libertà di parola- consiste in una trasformazione dell'economia italiana ed europea in senso socialista. Soltanto attraverso una riforma del diritto commerciale che tenda all'abolizione della borsa, delle società per azioni ed all'istituzione di una moneta non quotata a livello internazionale, ma utilizzata come metodo elementare di scambio e dotata soltanto di un valore indicativo (come il rublo in URSS, tanto per intenderci). Ed oltre a ciò, determini la partecipazione degli operai alla gestione delle imprese in cui lavorano, la sperimentazione di forme di autogestione e l'aumento dei salari per far ripartire la domanda di beni di consumo (e per assicurare un futuro di studio e di tranquillità per i propri figli), correlativamente ad una generale calmierazione dei prezzi da parte dello Stato, ed all'abolizione del precariato sul lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
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pinos
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