Qui purtroppo il discorso si amplia e non riguarda piu' il solo Auriemma.Io ricordo i "Processo del lunedi" anni 80-90 con i vari Brera,Bartoletti,Morace,dove si assisteva a 2 ore di scuola di giornalismo.Oggi e partendo dai vari Corno,Crudeli,lo show man ha preso il posto di quei maestri,definendosi impropriamente giornalistiPaRaUsTeD ha scritto:Che poi per un giornalista la passione per una squadra va pure bene, ma dovrebbe comunque restare sullo sfondo. L'obiettività, l'equilibrio, l'onestà intellettuale dovrebbero venire prima di tutto.tonino75 ha scritto:No juventino no,ti posso garantire.Il fatto e' che negli anni la carriera,la visibilita' mediatica,il successo ,hanno preso il sopravvento su tutto il resto e si e' dimenticato della passione con cui aveva iniziatobinno ha scritto:stu strunz juventin e' pure stipendiato profumatamente....
"Il giornalista-tifoso" è la tomba della professionalità e dell'etica. Si tratta di show-business.
Auriemma: "Se non è così, De Laurentiis ha fatto fesso
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Quelli che aspettano la sfaccimmosa...
02/09/2014 la notte dei 100 ban,di Pippo Baudo e Cristiano Malgioglio!
Rivendico il diritto ,tramandato di padre in figlio per generazioni,al panino provola e murtadella,alla frittata di maccheroni preparata con la mano del cuore alle 8 della domenica mattina,custodita e difesa dall'intrusione di steward e poliziotti e consumata con rito religioso,all'unisono insieme agli altri 60mila fratelli.Riaffermo la necessita' di incazzarmi per un autogol,un gol sbagliato a porta vuota,la gioia di esultare per un gol,ed esaltarmi per una porodezza.Dichiaro imprescindibile la necessita' di godermi la mia passione,nel bene e nel male,con il sole e co' male tiemp',di sognare di tornare a vincere e di maledire chi facendo soldi sulla mia passione se ne sbatte della mia maglia.Se e' vero come e' vero che gia' devo far quadrare i conti di casa mia,me ne fotto di come far quadrare quelli del club.,e se e' vero che il calcio e' l'oppio dei popoli,liberalizzate sta droga e nun ' ce scassat' o cazz'!
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Esatto. E non è che quei giornalisti non avessero squadre di riferimento (mi ricordo l'odioso "juventino" Vladimiro Caminiti) ma erano giganti rispetto ai nani di oggi.tonino75 ha scritto:Qui purtroppo il discorso si amplia e non riguarda piu' il solo Auriemma.Io ricordo i "Processo del lunedi" anni 80-90 con i vari Brera,Bartoletti,Morace,dove si assisteva a 2 ore di scuola di giornalismo.Oggi e partendo dai vari Corno,Crudeli,lo show man ha preso il posto di quei maestri,definendosi impropriamente giornalistiPaRaUsTeD ha scritto:Che poi per un giornalista la passione per una squadra va pure bene, ma dovrebbe comunque restare sullo sfondo. L'obiettività, l'equilibrio, l'onestà intellettuale dovrebbero venire prima di tutto.tonino75 ha scritto: No juventino no,ti posso garantire.Il fatto e' che negli anni la carriera,la visibilita' mediatica,il successo ,hanno preso il sopravvento su tutto il resto e si e' dimenticato della passione con cui aveva iniziato
"Il giornalista-tifoso" è la tomba della professionalità e dell'etica. Si tratta di show-business.
tonino75 ha scritto:Rivendico il diritto ,tramandato di padre in figlio per generazioni,al panino provola e murtadella,alla frittata di maccheroni preparata con la mano del cuore alle 8 della domenica mattina,custodita e difesa dall'intrusione di steward e poliziotti e consumata con rito religioso,all'unisono insieme agli altri 60mila fratelli.Riaffermo la necessita' di incazzarmi per un autogol,un gol sbagliato a porta vuota,la gioia di esultare per un gol,ed esaltarmi per una porodezza.Dichiaro imprescindibile la necessita' di godermi la mia passione,nel bene e nel male,con il sole e co' male tiemp',di sognare di tornare a vincere e di maledire chi facendo soldi sulla mia passione se ne sbatte della mia maglia.Se e' vero come e' vero che gia' devo far quadrare i conti di casa mia,me ne fotto di come far quadrare quelli del club.,e se e' vero che il calcio e' l'oppio dei popoli,liberalizzate sta droga e nun ' ce scassat' o cazz'!
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No ,anzi.Il buon Biscardi fu il primo a capire e giocare sulla contrapposizione rispetto alla squadra del cuore dei giornalisti.Un meccanismo che duro' anni senza essere mai fastidioso,proprio per lo spessore di quei professionisti.Al massimo si arrivava al Milano chiama,Napoli risponde del duo Vasino-NeccoPaRaUsTeD ha scritto:Esatto. E non è che quei giornalisti non avessero squadre di riferimento (mi ricordo l'odioso "juventino" Vladimiro Caminiti) ma erano giganti rispetto ai nani di oggi.tonino75 ha scritto:Qui purtroppo il discorso si amplia e non riguarda piu' il solo Auriemma.Io ricordo i "Processo del lunedi" anni 80-90 con i vari Brera,Bartoletti,Morace,dove si assisteva a 2 ore di scuola di giornalismo.Oggi e partendo dai vari Corno,Crudeli,lo show man ha preso il posto di quei maestri,definendosi impropriamente giornalistiPaRaUsTeD ha scritto: Che poi per un giornalista la passione per una squadra va pure bene, ma dovrebbe comunque restare sullo sfondo. L'obiettività, l'equilibrio, l'onestà intellettuale dovrebbero venire prima di tutto.
"Il giornalista-tifoso" è la tomba della professionalità e dell'etica. Si tratta di show-business.
Quelli che aspettano la sfaccimmosa...
02/09/2014 la notte dei 100 ban,di Pippo Baudo e Cristiano Malgioglio!
Rivendico il diritto ,tramandato di padre in figlio per generazioni,al panino provola e murtadella,alla frittata di maccheroni preparata con la mano del cuore alle 8 della domenica mattina,custodita e difesa dall'intrusione di steward e poliziotti e consumata con rito religioso,all'unisono insieme agli altri 60mila fratelli.Riaffermo la necessita' di incazzarmi per un autogol,un gol sbagliato a porta vuota,la gioia di esultare per un gol,ed esaltarmi per una porodezza.Dichiaro imprescindibile la necessita' di godermi la mia passione,nel bene e nel male,con il sole e co' male tiemp',di sognare di tornare a vincere e di maledire chi facendo soldi sulla mia passione se ne sbatte della mia maglia.Se e' vero come e' vero che gia' devo far quadrare i conti di casa mia,me ne fotto di come far quadrare quelli del club.,e se e' vero che il calcio e' l'oppio dei popoli,liberalizzate sta droga e nun ' ce scassat' o cazz'!
Uno che francamente non si sopporta piu'.Non puo' utilizzare il mezzo radiofonico per le sue crociate personali.
Bene cosi'.
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