preoccupa anche la questione economica
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preoccupa anche la questione economica
24/10/2014 15:59 di Leonardo Vivard
L’aspetto economico nel calcio è fondamentale e il Napoli è sempre stato un esempio, anche a livello europeo, per aver ottenuto bilanci con risultati più che positivi. Le plusvalenze del passato condotte da De Laurentiis e Bigon hanno fornito nelle casse del Napoli soldi che hanno reso la società marmorea da un punto di vista economico. Snocciolando qualche esempio, Cavani fu acquistato per una cifra di 17 milioni e rivenduto al PSG per 64 milioni con una plusvalenza di 47, un guadagno del 276% degno dei migliori investitori di Wall Street. Il caso Lavezzi non fu da meno, acquistato a 6 milioni e rivenduto a 30 con una plusvalenza del 400%. Oggi purtroppo stiamo assistendo ad un vero e proprio suicidio da un punto di vista finanziario della società partenopea che, purtroppo, è eccessivamente legata ai risultati sportivi. Dopo i 30 milioni di euro non incassati per il mancato accesso alla Champions, con le ultime prestazioni in Europa League la squadra sta svalutando giocatori che all’approdo in azzurro avevano un’appetibilità totalmente diversa sul mercato. Le riserve mandate in campo nella competizione europea dovrebbero ben figurare per cercare di far crescere il gruppo complessivamente non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della fama internazionale ma, ultimamente non stiamo assistendo a nulla di tutto ciò. Sempre per citare qualche numero, circa due anni fa il ds Bigon ha ricevuto offerte per Marek Hamsik superiori ai 35 milioni di euro, oggi a più di 20 è difficile venderlo. E’ complicato, però non attribuire la colpa a Benitez se un giocatore di quel valore (economico e tecnico) viene spostato in una posizione in campo che non gli si addice depauperando tutto il suo bagaglio calcistico. Lo stesso Higuain, acquistato per una cifra di 40 milioni, sta costantemente perdendo valore sul mercato; i suoi numeri in campionato sono imbarazzanti: 0 reti in 7 partite. Di certo non saranno le apparizioni di dieci minuti in Europa League (e non in Champions) a rivalutarlo e, per una società che basa la sua struttura economica solo ed esclusivamente sulla plusvalenza dei calciatori, non è ammissibile sgretolare un patrimonio di gambe e muscoli che valgono fior di quattrini. Dunque il progetto Napoli è fermo con le quattro frecce e anzi, sembra stia mettendo la retromarcia per appetibilità internazionale, risultati sportivi ed economici. Forse è presto per parlare di fallimento ma si ha la netta sensazione che tutte le intenzioni di rendere il Napoli una squadra di livello europeo e mondiale, anche attraverso un merchandising che ha raggiunto confini asiatici ed americani, non stiano andando in porto e a questo punto sarebbe opportuno effettuare qualche cambiamento anche dal punto di vista del management e degli obiettivi societari.
- mr.wolf
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Re: preoccupa anche la questione economica
E' dalla fine del mercato che cerco di fare questo ragionamento sul forum: ovvero la (in)capacità imprenditoriale del presidente. Per risparmiare qualche cosa ha ottenuto questi brillanti risultati: abbonati al minimo storico, stadio sempre più vuoto, mancato incasso della partecipazione alla CL presente e, probabilmente, futura. Un vero capolavoro.VFans ha scritto:Napoli: i conti non tornano, il patrimonio calcistico-economico si sgretola sotto le mani di Benitez
24/10/2014 15:59 di Leonardo Vivard
L’aspetto economico nel calcio è fondamentale e il Napoli è sempre stato un esempio, anche a livello europeo, per aver ottenuto bilanci con risultati più che positivi. Le plusvalenze del passato condotte da De Laurentiis e Bigon hanno fornito nelle casse del Napoli soldi che hanno reso la società marmorea da un punto di vista economico. Snocciolando qualche esempio, Cavani fu acquistato per una cifra di 17 milioni e rivenduto al PSG per 64 milioni con una plusvalenza di 47, un guadagno del 276% degno dei migliori investitori di Wall Street. Il caso Lavezzi non fu da meno, acquistato a 6 milioni e rivenduto a 30 con una plusvalenza del 400%. Oggi purtroppo stiamo assistendo ad un vero e proprio suicidio da un punto di vista finanziario della società partenopea che, purtroppo, è eccessivamente legata ai risultati sportivi. Dopo i 30 milioni di euro non incassati per il mancato accesso alla Champions, con le ultime prestazioni in Europa League la squadra sta svalutando giocatori che all’approdo in azzurro avevano un’appetibilità totalmente diversa sul mercato. Le riserve mandate in campo nella competizione europea dovrebbero ben figurare per cercare di far crescere il gruppo complessivamente non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della fama internazionale ma, ultimamente non stiamo assistendo a nulla di tutto ciò. Sempre per citare qualche numero, circa due anni fa il ds Bigon ha ricevuto offerte per Marek Hamsik superiori ai 35 milioni di euro, oggi a più di 20 è difficile venderlo. E’ complicato, però non attribuire la colpa a Benitez se un giocatore di quel valore (economico e tecnico) viene spostato in una posizione in campo che non gli si addice depauperando tutto il suo bagaglio calcistico. Lo stesso Higuain, acquistato per una cifra di 40 milioni, sta costantemente perdendo valore sul mercato; i suoi numeri in campionato sono imbarazzanti: 0 reti in 7 partite. Di certo non saranno le apparizioni di dieci minuti in Europa League (e non in Champions) a rivalutarlo e, per una società che basa la sua struttura economica solo ed esclusivamente sulla plusvalenza dei calciatori, non è ammissibile sgretolare un patrimonio di gambe e muscoli che valgono fior di quattrini. Dunque il progetto Napoli è fermo con le quattro frecce e anzi, sembra stia mettendo la retromarcia per appetibilità internazionale, risultati sportivi ed economici. Forse è presto per parlare di fallimento ma si ha la netta sensazione che tutte le intenzioni di rendere il Napoli una squadra di livello europeo e mondiale, anche attraverso un merchandising che ha raggiunto confini asiatici ed americani, non stiano andando in porto e a questo punto sarebbe opportuno effettuare qualche cambiamento anche dal punto di vista del management e degli obiettivi societari.
Partendo da qui, immaginare quale futuro ci aspetta a medio termine (fine di questa stagione che per come si sta mettendo non prefigura niente di buono) non sembra lasciare spazio a sogni di gloria. Scartando per ora l'ipotesi di cessione della società, una delle poche ipotesi sul terreno è la cessione di un paio di pezzi che hanno mercato e con il ricavato (60-70 milioni? ora è difficile stabilire quanto varranno Higuain e Calleti a fine stagione) ripartire quasi allo stesso livello del primo anno di A, ridimensionando drasticamente il monte ingaggi (per questo sarebbe opportuno tagliare anche i vari Zuniga ed Albiol) e sperando di pescare nuovi Lavezzi e nuovi Cavani per future plusvalenze. Il tutto con un ambiente senza più entusiasmo che sperava di puntare sempre più in alto mentre invece si ritroverebbe una società che torna indietro, uno stadio che cade a pezzi e una credibilità progettuale gravemente inficiata.
Mi auguro sempre che il presidente non sia così fesso da arrivare a tanto nel suo cupio dissolvi autolesionistico ma il suo silenzio non fa altro che alimentare dubbi e perplessità.
Oggi sarò particolarmente pessimista e depresso ma non riesco a trovare una logica nell'operato di quell'uomo.
- cenzino
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Re: preoccupa anche la questione economica
mr.wolf ha scritto:E' dalla fine del mercato che cerco di fare questo ragionamento sul forum: ovvero la (in)capacità imprenditoriale del presidente. Per risparmiare qualche cosa ha ottenuto questi brillanti risultati: abbonati al minimo storico, stadio sempre più vuoto, mancato incasso della partecipazione alla CL presente e, probabilmente, futura. Un vero capolavoro.VFans ha scritto:Napoli: i conti non tornano, il patrimonio calcistico-economico si sgretola sotto le mani di Benitez
24/10/2014 15:59 di Leonardo Vivard
L’aspetto economico nel calcio è fondamentale e il Napoli è sempre stato un esempio, anche a livello europeo, per aver ottenuto bilanci con risultati più che positivi. Le plusvalenze del passato condotte da De Laurentiis e Bigon hanno fornito nelle casse del Napoli soldi che hanno reso la società marmorea da un punto di vista economico. Snocciolando qualche esempio, Cavani fu acquistato per una cifra di 17 milioni e rivenduto al PSG per 64 milioni con una plusvalenza di 47, un guadagno del 276% degno dei migliori investitori di Wall Street. Il caso Lavezzi non fu da meno, acquistato a 6 milioni e rivenduto a 30 con una plusvalenza del 400%. Oggi purtroppo stiamo assistendo ad un vero e proprio suicidio da un punto di vista finanziario della società partenopea che, purtroppo, è eccessivamente legata ai risultati sportivi. Dopo i 30 milioni di euro non incassati per il mancato accesso alla Champions, con le ultime prestazioni in Europa League la squadra sta svalutando giocatori che all’approdo in azzurro avevano un’appetibilità totalmente diversa sul mercato. Le riserve mandate in campo nella competizione europea dovrebbero ben figurare per cercare di far crescere il gruppo complessivamente non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della fama internazionale ma, ultimamente non stiamo assistendo a nulla di tutto ciò. Sempre per citare qualche numero, circa due anni fa il ds Bigon ha ricevuto offerte per Marek Hamsik superiori ai 35 milioni di euro, oggi a più di 20 è difficile venderlo. E’ complicato, però non attribuire la colpa a Benitez se un giocatore di quel valore (economico e tecnico) viene spostato in una posizione in campo che non gli si addice depauperando tutto il suo bagaglio calcistico. Lo stesso Higuain, acquistato per una cifra di 40 milioni, sta costantemente perdendo valore sul mercato; i suoi numeri in campionato sono imbarazzanti: 0 reti in 7 partite. Di certo non saranno le apparizioni di dieci minuti in Europa League (e non in Champions) a rivalutarlo e, per una società che basa la sua struttura economica solo ed esclusivamente sulla plusvalenza dei calciatori, non è ammissibile sgretolare un patrimonio di gambe e muscoli che valgono fior di quattrini. Dunque il progetto Napoli è fermo con le quattro frecce e anzi, sembra stia mettendo la retromarcia per appetibilità internazionale, risultati sportivi ed economici. Forse è presto per parlare di fallimento ma si ha la netta sensazione che tutte le intenzioni di rendere il Napoli una squadra di livello europeo e mondiale, anche attraverso un merchandising che ha raggiunto confini asiatici ed americani, non stiano andando in porto e a questo punto sarebbe opportuno effettuare qualche cambiamento anche dal punto di vista del management e degli obiettivi societari.
Partendo da qui, immaginare quale futuro ci aspetta a medio termine (fine di questa stagione che per come si sta mettendo non prefigura niente di buono) non sembra lasciare spazio a sogni di gloria. Scartando per ora l'ipotesi di cessione della società, una delle poche ipotesi sul terreno è la cessione di un paio di pezzi che hanno mercato e con il ricavato (60-70 milioni? ora è difficile stabilire quanto varranno Higuain e Calleti a fine stagione) ripartire quasi allo stesso livello del primo anno di A, ridimensionando drasticamente il monte ingaggi (per questo sarebbe opportuno tagliare anche i vari Zuniga ed Albiol) e sperando di pescare nuovi Lavezzi e nuovi Cavani per future plusvalenze. Il tutto con un ambiente senza più entusiasmo che sperava di puntare sempre più in alto mentre invece si ritroverebbe una società che torna indietro, uno stadio che cade a pezzi e una credibilità progettuale gravemente inficiata.
Mi auguro sempre che il presidente non sia così fesso da arrivare a tanto nel suo cupio dissolvi autolesionistico ma il suo silenzio non fa altro che alimentare dubbi e perplessità.
Oggi sarò particolarmente pessimista e depresso ma non riesco a trovare una logica nell'operato di quell'uomo.
Semplice, è un incapace. Uomo e imprenditore molto mediocre. Tolta la fortuna di questi anni ciò che rimane è niente.
A final va buon o sceicc ro Qatar... Chiù schif facimm ra mo a Dicembre chiù se deprezz o Napule e meno soldi c'adda ra o pappon...
- Marionapoles
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il patrimonio del napoli è fatto solo dai suoi calciatori. purtroppo i calciatori sono un patrimonio effimero: un anno ti va bene, la squadre rende più del previsto, fai la plusvalenza, sei il re dei bilanci.
l'anno dopo la squadra fa schifo, i giocatori si deprezzano, e tutto si sgretola.
- Agamennon1964
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- Iscritto il: giovedì 5 luglio 2007, 18:12
- Località: Napoli
...e si o rre re strunzMarionapoles ha scritto:questo articolo evidenzia, inconsapevolmente, la più grande pecca della gestione de laurentiis: non aver investito in strutture.
il patrimonio del napoli è fatto solo dai suoi calciatori. purtroppo i calciatori sono un patrimonio effimero: un anno ti va bene, la squadre rende più del previsto, fai la plusvalenza, sei il re dei bilanci.
l'anno dopo la squadra fa schifo, i giocatori si deprezzano, e tutto si sgretola.
- PaRaUsTeD
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tonino75 ha scritto:Rivendico il diritto ,tramandato di padre in figlio per generazioni,al panino provola e murtadella,alla frittata di maccheroni preparata con la mano del cuore alle 8 della domenica mattina,custodita e difesa dall'intrusione di steward e poliziotti e consumata con rito religioso,all'unisono insieme agli altri 60mila fratelli.Riaffermo la necessita' di incazzarmi per un autogol,un gol sbagliato a porta vuota,la gioia di esultare per un gol,ed esaltarmi per una porodezza.Dichiaro imprescindibile la necessita' di godermi la mia passione,nel bene e nel male,con il sole e co' male tiemp',di sognare di tornare a vincere e di maledire chi facendo soldi sulla mia passione se ne sbatte della mia maglia.Se e' vero come e' vero che gia' devo far quadrare i conti di casa mia,me ne fotto di come far quadrare quelli del club.,e se e' vero che il calcio e' l'oppio dei popoli,liberalizzate sta droga e nun ' ce scassat' o cazz'!
In fede
Un Tifoso
- mr.wolf
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mr.wolf ha scritto:Ribadisco che imprenditorialmente per me è scarso. O meglio si inserisce perfettamente in quella scia di imprenditori molto bravi a curare la ricchezza familiare ma molto meno capaci con le società che detengono.
ecco questo puo' essere un buom movente per tornare a fare le cose in una dignitosa mediocrita' se vede in pericolo la tasca forse la finisce di giocare d'azzardo
Spogliatoi separati tra i tifosi del Napoli ed i tifosi del presidente.
- mr.wolf
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Ma agendo così, nel medio-lungo termine la tasca in pericolo l'avrà sicuramente. Fare plusvalenze mostruose come con Lavezzi e Cavani non è una regola ma un'eccezione, soprattutto se gli acquisti di solito hanno come profilo 26-27enni dalle carriere più o meno già stabilizzate. Ora potrà fare qualche soldo con Calleti e Koulibaly (Calleti subito, il nerone fra un po') ma nel frattempo chi caxxo te li ridà i 6 milioni spesi per De Guzman o i 12 (ammesso che siano veri) per Vargas?bicie' ha scritto:mr.wolf ha scritto:Ribadisco che imprenditorialmente per me è scarso. O meglio si inserisce perfettamente in quella scia di imprenditori molto bravi a curare la ricchezza familiare ma molto meno capaci con le società che detengono.
ecco questo puo' essere un buom movente per tornare a fare le cose in una dignitosa mediocrita' se vede in pericolo la tasca forse la finisce di giocare d'azzardo
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quelli nessuno ma cmq il vero tesoretto non sta a bilancio ... il bilancio e' cosa di famiglia ... ma se prendi un vero DG e vendi Maggio, Inler, Vargas, Higuain e Callejon hai voglia a rifare una squadra con 11 elementi di livello ... non avrai mai una rosa completa ma puoi riavere 11 titolari buoni.mr.wolf ha scritto:Ma agendo così, nel medio-lungo termine la tasca in pericolo l'avrà sicuramente. Fare plusvalenze mostruose come con Lavezzi e Cavani non è una regola ma un'eccezione, soprattutto se gli acquisti di solito hanno come profilo 26-27enni dalle carriere più o meno già stabilizzate. Ora potrà fare qualche soldo con Calleti e Koulibaly (Calleti subito, il nerone fra un po') ma nel frattempo chi caxxo te li ridà i 6 milioni spesi per De Guzman o i 12 (ammesso che siano veri) per Vargas?bicie' ha scritto:mr.wolf ha scritto:Ribadisco che imprenditorialmente per me è scarso. O meglio si inserisce perfettamente in quella scia di imprenditori molto bravi a curare la ricchezza familiare ma molto meno capaci con le società che detengono.
ecco questo puo' essere un buom movente per tornare a fare le cose in una dignitosa mediocrita' se vede in pericolo la tasca forse la finisce di giocare d'azzardo
Spogliatoi separati tra i tifosi del Napoli ed i tifosi del presidente.