Vai sce'lestat ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:12Ma mi faccia il piacere,se ne vada...ob65 ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:05Ma che ca**o ne vuoi sapere fessacchiotto,seguo il Napoli dai tempi di Improta.lestat ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:41
A parte il fatto che nemmeno e' del tutto vero,e che comunque in linea di massima non si ragiona cosi'...questo te lo dico per insegnamento,finche' sei in un forum ti tolleriamo perche' capiamo il personaggio e le intenzioni,ma nella vita vera te' chiaveno nu' scuzzettone e ti dicono "ma statte zitto,strunz" a ragione...ti diro',penso proprio che alcuni di noi si siano anche divertiti,alternando momenti buoni ad altri meno buoni,emozionati quando si poteva,e depressi quando si doveva,attraversando tutte le fasi che un tifoso attraversa seguendo la sua squadra.Ci sta.Senza paragonare cose imparagonabili.
Devi capire questo...non tutti noi siamo dei poveri cristi che hanno cominciato a seguire il Napoli per dovere,per lavori,per attivita' demenziali per veicolare le idee sui social,da tifosi da tripadvisor,per magnificare le gesta di un produttore fallito.Tu fallo pure,per ruolo,per scelta,per assenza di spina dorsale.Ma lasse sta 'e tifosi.Che ca**o ne vuoi capire tu...
Un Napoli romantico che neanche puoi lontanamente immaginare,nel quale il calcio era diverso,festaiolo,dove lo stadio era la cornice di un riscatto sociale avvenuto anni dopo.
Non cercare di insegnare nulla,non sei in grado
Una piazza che non ci crede più.
Moderatore: Redazione Napoli Magazine
Re: Una piazza che non ci crede più.
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.
Re: Una piazza che non ci crede più.
Appunto,vai sce'.ob65 ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:40Vai sce'lestat ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:12Ma mi faccia il piacere,se ne vada...ob65 ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:05
Ma che ca**o ne vuoi sapere fessacchiotto,seguo il Napoli dai tempi di Improta.
Un Napoli romantico che neanche puoi lontanamente immaginare,nel quale il calcio era diverso,festaiolo,dove lo stadio era la cornice di un riscatto sociale avvenuto anni dopo.
Non cercare di insegnare nulla,non sei in grado
Re: Una piazza che non ci crede più.
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.
- icemanac
- Livello Tecnico: Josè Maria Callejon
- Messaggi: 43605
- Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:04
Re: Una piazza che non ci crede più.
La differenza è dovuta al fatto che sono rientrate le milanesi. Ora c'è una concorrenza più agguerrita. Io non mi sono mai seduto sugli allori. Ero certo che sarebbe arrivato questo momento.bicie' ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:22ma che scherzi ? guarda che la scalata dalla C alla Champions della gestione De Laurentiis e' stato uno dei periodi piu' esaltanti e divertenti come tifoso del Napoli, tutta la societa' a partire da ADL ci hanno reso orgogliosi, per non parlare delle partite in Champions contro il City il chelsea ... fino a quando il presidente ha costruito e si e' impegnato anima e corpo nel progetto Napoli io l'ho adorato ... ma come fate a non capire, come fate a non vedere la differenza ?icemanac ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:52Mi permetto di intervenire perché mi sento di aver vissuto appieno quei momenti. Ricordo con piacere il gol di Di Canio (stavo in curva B) e, più in generale, l'annata di Lippi, il girone di ritorno con Boskov che ci vide sfuggire la qualificazione alla coppa Uefa per un gol allo scadere di Marco Delvecchio (Inter). Boghossian, poi, era uno dei miei giocatori preferiti. Ayala, pur non altissimo, le prendeva tutte di testa. L'anno di Caccia, francamente, non lo ricordo con piacere. Stava sempre, dico sempre, in fuorigioco. Che nervi!!!
Chiarito ciò, fermo restando le epoche diverse, il fascino delle radioline (scusa Ameri..., Milano chiama Napoli risponde,...), i sapori di una volta, le mezze stagioni... cosa ci impedisce di non portare nella nostra valigia dei ricordi, la vittoria della Coppa Italia in faccia alla juve del tanto bistrattato Gattuso, le 4 pappine rifilate alla Lazio di Sarri, la vittoria in casa del Milan con finale thrilling, la prorompenza fisica di Osimhen, il mancino chirurgico di Fabian da fuori area, i tunnel e le finte di Piotr, i polmoni d'acciaio di Di Lorenzo,...?
L'odio per il pappone vi ha accecato la vista.
Ed ora bisogna affilare le armi e ripartire.
Un ciclo si è chiuso e, forse, ce ne siamo resi conto troppo tardi. Il Covid ha reso tutto più complicato.
Le nostre fortune, non avendo un fondo alle spalle, saranno legate alle scelte di mercato, com'è sempre stato durante questa gestione targata DeLa.
Che il presidente sia odioso è un dato di fatto ma, francamente, me me sbatto.
Il presidente è il primo responsabile di questa stagione.
Ha sbagliato a puntare su Garcia. Ha sbagliato a prendere un DS sconosciuto. Ha sbagliato a non sostituire degnamente Kim. A Gennaio non ha migliorato la situazione. Non deve permettersi di entrare negli spogliatoi o interferire negli allenamenti.
Re: Una piazza che non ci crede più.
Neh fetente 'e 'mmerda,dobbiamo fare a chi colleziona piu' male parole...?...
Ti avevo gia' liquidato.Non servivi.Non servi.Io non ti trattengo.
Re: Una piazza che non ci crede più.
Maronn che piattola
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.
- JohnFreedom76
- Livello Tecnico: Raul Albiol
- Messaggi: 1229
- Iscritto il: mercoledì 26 agosto 2020, 23:02
Re: Una piazza che non ci crede più.
CHARLES BUKOWSKI
Ex Utente storico di NM Sacul76
-
- Livello Tecnico: Josè Maria Callejon
- Messaggi: 21379
- Iscritto il: giovedì 14 novembre 2013, 15:50
Re: Una piazza che non ci crede più.
SE il presidente crede di poter competere e tenere la posizione che si e' conquistato in Europa allora va ancora bene, ma se comincia un periodo o una nuova fase come la chiami tu che tende solo a speculare e portare a casa le briciole lasciate dagli altri allora UNA PERSONA SERIA E LEALE PASSA LA MANO, SE ha dato tutto quello che poteva dare ed e' cosciente che da oggi in poi puo' solo peggiorare HA IL DOVERE DI FARE IL PREZZO E CERCARE UN ALTRO ACQUIRENTE, non si tiene in ostaggio un intero popolo di tifosi sparsi nel mondo solo perche' ti vuoi tenere la zizzinella.icemanac ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:56La differenza è dovuta al fatto che sono rientrate le milanesi. Ora c'è una concorrenza più agguerrita. Io non mi sono mai seduto sugli allori. Ero certo che sarebbe arrivato questo momento.bicie' ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 15:22ma che scherzi ? guarda che la scalata dalla C alla Champions della gestione De Laurentiis e' stato uno dei periodi piu' esaltanti e divertenti come tifoso del Napoli, tutta la societa' a partire da ADL ci hanno reso orgogliosi, per non parlare delle partite in Champions contro il City il chelsea ... fino a quando il presidente ha costruito e si e' impegnato anima e corpo nel progetto Napoli io l'ho adorato ... ma come fate a non capire, come fate a non vedere la differenza ?icemanac ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:52
Mi permetto di intervenire perché mi sento di aver vissuto appieno quei momenti. Ricordo con piacere il gol di Di Canio (stavo in curva B) e, più in generale, l'annata di Lippi, il girone di ritorno con Boskov che ci vide sfuggire la qualificazione alla coppa Uefa per un gol allo scadere di Marco Delvecchio (Inter). Boghossian, poi, era uno dei miei giocatori preferiti. Ayala, pur non altissimo, le prendeva tutte di testa. L'anno di Caccia, francamente, non lo ricordo con piacere. Stava sempre, dico sempre, in fuorigioco. Che nervi!!!
Chiarito ciò, fermo restando le epoche diverse, il fascino delle radioline (scusa Ameri..., Milano chiama Napoli risponde,...), i sapori di una volta, le mezze stagioni... cosa ci impedisce di non portare nella nostra valigia dei ricordi, la vittoria della Coppa Italia in faccia alla juve del tanto bistrattato Gattuso, le 4 pappine rifilate alla Lazio di Sarri, la vittoria in casa del Milan con finale thrilling, la prorompenza fisica di Osimhen, il mancino chirurgico di Fabian da fuori area, i tunnel e le finte di Piotr, i polmoni d'acciaio di Di Lorenzo,...?
L'odio per il pappone vi ha accecato la vista.
Ed ora bisogna affilare le armi e ripartire.
Un ciclo si è chiuso e, forse, ce ne siamo resi conto troppo tardi. Il Covid ha reso tutto più complicato.
Le nostre fortune, non avendo un fondo alle spalle, saranno legate alle scelte di mercato, com'è sempre stato durante questa gestione targata DeLa.
Che il presidente sia odioso è un dato di fatto ma, francamente, me me sbatto.
Spogliatoi separati tra i tifosi del Napoli ed i tifosi del presidente.
-
- Livello Tecnico: Lorenzo Insigne
- Messaggi: 6444
- Iscritto il: venerdì 5 agosto 2011, 11:37
- Località: Roma
Re: Una piazza che non ci crede più.
Però vi volete bene e vi stimate...
“Quando crediamo in noi stessi possiamo sperimentare la curiosità, la felicità, la sorpresa e tutte quelle emozioni che ci rendono profondamente umani.”
E.E. Cummings.
Re: Una piazza che non ci crede più.
E' che non si VUOLE vedere,perche' c'e' il rifiuto mentale...e si pensa,preferibilmente,che va sempre tutto bene,che i tifosi so' esagerati,perche' cosi' uno...si sente rassicurato.Chest'e'.JohnFreedom76 ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 16:03 Veramente come si fa a non vedere quello che sta succedendo?, aldilà dei problemi dovuti al Covid, a alle difficolta economiche, lo stadio era sacro a Napoli, quando ne vedi 3mila rispetto ai 40mila, è chiaro che ci sia una rottura insanabile, che il calcio non tira più, e siccome mi sembra di vedere un ossimoro, perche la passione per il calcio a Napoli è qualcosa di trascendentale, che viene tramandata, e quando poi vedi l'entusiasmo che c'è a Bergamo, a Milano a Roma con stadi ad ogni modo sempre pieni, io due o tre domande me le porrei, io sostengo da sempre che il più grande fallimento di Delaurentiis è stato quello di creare una spaccatura all'interno della tifoseria, di aver creato tifosi ragionieri, ma soprattutto ha puntato tutto sui tifosi da poltrona che non vivendo in Città hanno un legame diverso con la squadra rispetto a quelli che ci vivono. Penso che fondamentalmente a lui interessa poco questo disamore, era quello che voleva lo stadio da 20mila posti, non vivendo in città poi non soffre la pressione cosi come la viveva per esempio Ferlaino, ha trovato tutte le condizioni per vivacchiare tranquillo, pero negli ultimi anni ha fatto i conti sbagliati e non poteva immaginarsi una Pandemia, e questo probabilmente lo porterà ad avere più apertura mentale verso una cessione, e io a questo punto me lo auguro di tutto cuore.
Re: Una piazza che non ci crede più.
Avoja.
Re: Una piazza che non ci crede più.
Eccome
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.
- icemanac
- Livello Tecnico: Josè Maria Callejon
- Messaggi: 43605
- Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:04
Re: Una piazza che non ci crede più.
Concordo.JohnFreedom76 ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 16:03 Veramente come si fa a non vedere quello che sta succedendo?, aldilà dei problemi dovuti al Covid, a alle difficolta economiche, lo stadio era sacro a Napoli, quando ne vedi 3mila rispetto ai 40mila, è chiaro che ci sia una rottura insanabile, che il calcio non tira più, e siccome mi sembra di vedere un ossimoro, perche la passione per il calcio a Napoli è qualcosa di trascendentale, che viene tramandata, e quando poi vedi l'entusiasmo che c'è a Bergamo, a Milano a Roma con stadi ad ogni modo sempre pieni, io due o tre domande me le porrei, io sostengo da sempre che il più grande fallimento di Delaurentiis è stato quello di creare una spaccatura all'interno della tifoseria, di aver creato tifosi ragionieri, ma soprattutto ha puntato tutto sui tifosi da poltrona che non vivendo in Città hanno un legame diverso con la squadra rispetto a quelli che ci vivono. Penso che fondamentalmente a lui interessa poco questo disamore, era quello che voleva lo stadio da 20mila posti, non vivendo in città poi non soffre la pressione cosi come la viveva per esempio Ferlaino, ha trovato tutte le condizioni per vivacchiare tranquillo, pero negli ultimi anni ha fatto i conti sbagliati e non poteva immaginarsi una Pandemia, e questo probabilmente lo porterà ad avere più apertura mentale verso una cessione, e io a questo punto me lo auguro di tutto cuore.
La frattura è insanabile ed è arrivato il momento di cambiare proprietà.
Resto dell'idea che i risultati del campo, le supercazzole del presidente, il terzino sinistro,... non giustificano questa situazione ma bisogna prenderne atto.
Il presidente è il primo responsabile di questa stagione.
Ha sbagliato a puntare su Garcia. Ha sbagliato a prendere un DS sconosciuto. Ha sbagliato a non sostituire degnamente Kim. A Gennaio non ha migliorato la situazione. Non deve permettersi di entrare negli spogliatoi o interferire negli allenamenti.
- Max Power
- Livello Tecnico: Lorenzo Insigne
- Messaggi: 6402
- Iscritto il: lunedì 24 febbraio 2014, 0:54
Re: Una piazza che non ci crede più.
Guarda che se la metti così posso capovolgere la cosa e dire che questa idea che la gente odia il pappone ha accecato la vista a voi.icemanac ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:52Mi permetto di intervenire perché mi sento di aver vissuto appieno quei momenti. Ricordo con piacere il gol di Di Canio (stavo in curva B) e, più in generale, l'annata di Lippi, il girone di ritorno con Boskov che ci vide sfuggire la qualificazione alla coppa Uefa per un gol allo scadere di Marco Delvecchio (Inter). Boghossian, poi, era uno dei miei giocatori preferiti. Ayala, pur non altissimo, le prendeva tutte di testa. L'anno di Caccia, francamente, non lo ricordo con piacere. Stava sempre, dico sempre, in fuorigioco. Che nervi!!!bicie' ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:25Cruz Cruz Cruz Cruz Cruz CruzMax Power ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 12:38
Una partita su tutte, l’1-0 al Milan con gol di Di Canio, anno 93/94 e giorno delle elezioni. Lo ricordo come se fosse stato ieri. Non votavo ancora ma accompagnai i miei e sentii la partita alla radio convintissimo che ci avrebbero asfaltati. E invece…
Poi ricordo con piacere anche l’anno di Caccia e Aglietti, gli anni di Boghossian, Fabian Ayala che era un grande autore di punizioni. André Cruz.
Oggettivamente, dire che dopo il 1991 non eravamo già più niente è una cazzata. Avevamo difficoltà finanziarie ma abbiamo tenuto testa a squadre che prendevano Mendieta a 100 miliardi, De La Pena a 90, Vieri a 70.
Chiarito ciò, fermo restando le epoche diverse, il fascino delle radioline (scusa Ameri..., Milano chiama Napoli risponde,...), i sapori di una volta, le mezze stagioni... cosa ci impedisce di non portare nella nostra valigia dei ricordi, la vittoria della Coppa Italia in faccia alla juve del tanto bistrattato Gattuso, le 4 pappine rifilate alla Lazio di Sarri, la vittoria in casa del Milan con finale thrilling, la prorompenza fisica di Osimhen, il mancino chirurgico di Fabian da fuori area, i tunnel e le finte di Piotr, i polmoni d'acciaio di Di Lorenzo,...?
L'odio per il pappone vi ha accecato la vista.
Non si sta facendo nessunissimo paragone e nessuno sta nemmeno dicendo che era meglio allora piuttosto che oggi.
Si sta argomentando il fatto che non è esattamente vero che dopo il 1991 sia stato, per il Napoli, solo declino e basta.
Stiamo ricordando che dal 1990/91, anno successivo allo scudetto, fino al 1997/98, sono comunque successe delle cose. A parte il 5-1 al Valencia con i gol di Fonseca, ricordo anche il 5-1 alla Juve che significò supercoppa. Ho ricordato la semifinale con l’Inter nella coppa Italia 1996/97 e ho ricordato che anche se non erano i fenomeni del tempo, anche Boghossian, Rincon, Cruz, Ayala e perfino Caccia e Aglietti fanno parte della storia da ricordare del Napoli. Abbiamo visto quelle partite anche se ci rattristava il fatto che l’epoca dei trionfi era finita, ma speravamo sempre che si potesse invertire il trend.
Semmai posso dirti che ricordo a quei tempi una diversa disaffezione di oggi.
Certo, c’era il continuo susseguirsi di notizie su ridimensionamenti, mancanza di soldi e gente che andava via, ma la differenza era che allora, quando Zola e Cannavaro prendevano la via di Parma, sapevamo che i soldi veramente non c’erano.
Oggi sentiamo di Insigne che va via, di Koulibaly che forse va ceduto per prendere Alvarez, di Mertens che non avrà il contratto rinnovato, di ridimensionamenti radicali ma i soldi, a bilancio, pare che ci siano. Almeno ci hanno detto sempre tutti così. Non siamo esposti, non rischiamo niente e invece pare che non sia così.
Ricordiamole pure le partite di oggi, ma i discorsi sono diversi
Dice il saggio:
Se il tuo plesidente ti fa incazzale, mandalo pule a cacale.
E se ti sembla che faccia il mulo, mandalo pule a fanculo
Cosa pretendi da un paese
che ha la forma di una scarpa? (Skiantos)
“A los que no creyeron, con perdón de las damas, que la chupen y que la sigan chupando” (Diego Armando Maradona)
-
- Livello Tecnico: Josè Maria Callejon
- Messaggi: 15099
- Iscritto il: lunedì 24 agosto 2020, 10:08
Re: Una piazza che non ci crede più.
icemanac ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:52Mi permetto di intervenire perché mi sento di aver vissuto appieno quei momenti. Ricordo con piacere il gol di Di Canio (stavo in curva B) e, più in generale, l'annata di Lippi, il girone di ritorno con Boskov che ci vide sfuggire la qualificazione alla coppa Uefa per un gol allo scadere di Marco Delvecchio (Inter). Boghossian, poi, era uno dei miei giocatori preferiti. Ayala, pur non altissimo, le prendeva tutte di testa. L'anno di Caccia, francamente, non lo ricordo con piacere. Stava sempre, dico sempre, in fuorigioco. Che nervi!!!bicie' ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 14:25Cruz Cruz Cruz Cruz Cruz CruzMax Power ha scritto: ↑lunedì 17 gennaio 2022, 12:38
Una partita su tutte, l’1-0 al Milan con gol di Di Canio, anno 93/94 e giorno delle elezioni. Lo ricordo come se fosse stato ieri. Non votavo ancora ma accompagnai i miei e sentii la partita alla radio convintissimo che ci avrebbero asfaltati. E invece…
Poi ricordo con piacere anche l’anno di Caccia e Aglietti, gli anni di Boghossian, Fabian Ayala che era un grande autore di punizioni. André Cruz.
Oggettivamente, dire che dopo il 1991 non eravamo già più niente è una cazzata. Avevamo difficoltà finanziarie ma abbiamo tenuto testa a squadre che prendevano Mendieta a 100 miliardi, De La Pena a 90, Vieri a 70.
Chiarito ciò, fermo restando le epoche diverse, il fascino delle radioline (scusa Ameri..., Milano chiama Napoli risponde,...), i sapori di una volta, le mezze stagioni... cosa ci impedisce di non portare nella nostra valigia dei ricordi, la vittoria della Coppa Italia in faccia alla juve del tanto bistrattato Gattuso, le 4 pappine rifilate alla Lazio di Sarri, la vittoria in casa del Milan con finale thrilling, la prorompenza fisica di Osimhen, il mancino chirurgico di Fabian da fuori area, i tunnel e le finte di Piotr, i polmoni d'acciaio di Di Lorenzo,...?
L'odio per il pappone vi ha accecato la vista.
A parte il fatto che sei in netta contraddizione con quello che dicevi quando c'era ancelotti.
Ma poi oltre a essere un intervento volto solo a difendere il presidente(ma l'hai presa larga) , sei comico pure nelle descrizioni Prorompenza fisica di Osi? fabian piotr... ma che ca**o è sto cinematrografo
[ Bermuda2024]