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Le intercettazioni telefoniche relative all'inchiesta che ha fatto finire in manette Vittorio Emanuele di Savoia hanno messo nei guai illustri personaggi del mondo della politica e del giornalismo. Il primo di questi a farne le spese è stato Salvatore Sottile, portavoce del leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, che si è guadagnato gli arresti domiciliari. Sono davvero inquietanti i colloqui telefonici intercettati dai Magistrati. In particolare sono molto gravi quelli tra Sottile e alcuni giornalisti Rai. Nell'occhio del ciclone per esempio è finito Bruno Vespa. I Giudici lo hanno "ascoltato" mentre concordava con Sottile il palinsesto di una puntata della sua trasmissione "Porta a Porta". Fini poteva scegliere persino chi doveva essere il suo "avversario" del centrosinistra in studio. In un'occasione Vespa gli chiede se preferisce il diessino Piero Fassino o il dielle Francesco Rutelli. A scelta del leader di An anche gli altri ospiti, per intenderci quelli che a metà trasmissione suonano il celebre campanello. Ma un po' tutta la trasmissione è al servizio del politico della Casa delle Libertà, Bruno Vespa assicura infatti che la trasmissione "gliela strutturiamo, confezioniamo addosso". Vespa non è però l'unico ad essere coinvolto. Anche il direttore del Tg1 Clemente Mimun è stato registrato dai microfoni dei Magistrati. Durante una telefonata Mimun promette un servizio "dai risvolti mediatici favorevoli all'on. Fini e all'intera coalizione di governo". Ma è legale un comportamento di questo tipo? Le Toghe non hanno dubbi, si tratta di un "modus operandi ben lontano dal rispetto dei principi e, in particolare, da quella imparzialità e da quella trasparenza che dovrebbero essere i canoni ai quali deve ispirarsi un servizio pubblico". Anche il sindacato dei giornalisti Rai è certo che non sia questo il modo in cui la tv di Stato deve comportarsi. "Dalle intercettazioni telefoniche emerge un quadro che coinvolge pesantemente anche la Rai - si legge in un comunicato dell'Usigrai - macchia tutta l'azienda. Certa informazione Rai esce malconcia dai tabulati. Leggere che una trasmissione come Porta a Porta venga confezionata addosso ad un esponente politico fa pensare più al lavoro del sarto che a quello del giornalista".