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aironeblu

Messaggio da aironeblu »

elauq ha scritto:
aironeblu ha scritto:Secondo me il DPR 309/90 (disciplina degli stupefacenti) non aveva bisogno delle modifiche introdotte nell'ultima legislatura, tra l'altro con pessima tecnica legislativa.
Fissare una soglia fissa che funga da discrimine tra uso personale e non è molto pericoloso.
Pensate allo piccolo spaccio frazionato.

Personalmente, sia pure senza avere certezze, sperimenterei il regime della vendita controllata delle sostanze stupefacenti.

I vantaggi:
- si abbatterebbero i costi per gli acquirenti che non sarebbero, di conseguenza, costretti a delinquere, con conseguente crollo di buona aparte della cosiddetta microcriminalità;
- si fornirebbe agli acquirenti sempre sostanza "buona" e dunque diminuirebbero i morti per l'utilizzo di sostanze tagliate male e simili;
- diminuirebbero i costi per l'erario poichè il costo della "dose", da vendersi in farmacia", dovrebbe cadere tutto a carico dell'acquirente e dovrebbe essere maggiorato della frazione di spesa sanitaria necessaria per il recupero e la cura delle tossicodipendenza e delle malattie indotte dall'uso degli stupefacenti. Pensate alla banalità di avere una siringa sempre sterile: quante sieropositività in meno e quanti contagi da virus dell'epatite in meno;
- si libererebbero le forze dell'ordine da gravosi compiti, il più delle volte svolti senza che i frutti siano pari all'impegno e le si potreebbe impegnare in altri compiti. Pensate che quando si dice che i sequestri di droga sono aumentati del 100% si dice, in termini assoluti, che dall'1% di sequestrato si è passato al 2%, a flussi costanti;
- si prosciugherebbe la più importante fonte di finanziamento della criminalità organizzata.

I contro:
- lo scrupolo morale: secondo me non ha ragion d'essere poichè il tossicodipendente verrebbe costantemente informato dei rischi che corre; verrebbe messo in condizione di farsi il meno male possibile e, se necessario, seguito al meglio. Di contro, una volta che una persona sia stata compiutamente e ripetutamente informata dei rischi che corre, a mio giudizio, deve essere considarato anche il diritto della società a difendersi e la liberalizzazione controllata sarebbe un'efficacissima difesa.
- l'estensione territorale limitata della disciplina: è un problema, ma solo in parte poichè non è pensabile che si venga da Parigi per farsi un pò di dosi. In ogni caso sarebbe un aspetto da tenere sotto controllo nella sua evoluzione.

Vi chiedo scusa per la lunghezza del post, ma la materia è davvero interessante.
Io vorrei farvi capire che la vendita sarà quindi fatta in Farmacia e vi assicuro che i guai per noi aumenterebbero notevolmente.
Tempo fà si davano le fiale di morfina in Farmacia ai tossicodipendenti sotto prescrizione medica.
Vi assicuro che i litigi erano giornalieri,perchè le fiale venivano ritirate dai tossicodipendenti e questi se le vendevano ad altri amici ,ma poi restavano senza per cui pressavano per essere anticipati le fiale che avrebbero dovuto avere,perchè le ricette prevedevano un certo numero di fiale da consumare in 15 giorni e tutti i gironi ritiravano una fiala.
Quindi tutti i giorni era un via vai di personaggi non certo raccomandabili,quindi si dedicava poco tempo agli altri clienti,per non parlare poi delle pressioni a cui venivano sottoposti i medici.
Pensate che tutto ciò era per disintossicare.
E' dunque un argomento molto dedicato che non puo essere risolto in poco tempo,come vuole fare il ministro.
Per me bisogna creare dei presidi specializzati nella dispensazione delle droghe
Il problema che tu poni è specifico e, si potrebbe ritenere, superabile con l'eliminazione della prescrizione medica cui, non a caso, non avevo fatto riferimento. Così come non credo che sia pensabile solo la vendita per finalità terapeutiche.
In realtà elementi quali la prescriizone del medico e dispensari speciali, indurrebbero circuiti commerciai clandestini e paralleli, poichè non tutti sono disposti a farsi schedare come tossicodipendenti.

E' chiaro che se tu liberalizzi davvero, non v'è ragione di comprare per rivendere.

Poi, è ovvio, tutto si può approfondire, sperimentare, mettere a punto.
Ciò che rileva è il recepimento della "liberalizzazione".
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pako
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Liberalizziamola

Messaggio da pako »

Premetto che nella mia vita non ho mai fatto uso di alcun tipo di stupefacente.
Ho però l'idea che la liberalizzazzione sia l'unico mezzo per abbattere definitivamente il fenomeno e contemporaneamente dare un colpo decisivo alla criminalità organizzata italiana.
Liberalizzando le droghe si riuscirebbe ad:
abbattere il loro valore di mercato
togliere alla criminalità organizzata una delle più grandi fonti di guadagno
e a mio modo di vedere anche a non incrementare notevolmente il numero di coloro che ne fanno uso.
In fondo si sa che per molti farsi è semlicemente "figo" perchè vietato.
Certo come dice elaq ci vorrebbero centri di distribuzione adeguati e magari anche qualche accorgimento per quanto la politica sanitaria però sono dell'idea che alla fine sarebbe davvero la cosa + intelligente da fare
Aspetto vostri commenti
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ATTILA
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Messaggio da ATTILA »

GRAZIE LIVIA !!

:ulla:
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NON DEVO PARLARE DI CALCIO !! NON DEVO PARLARE DI CALCIO !! NON DEVO PARLARE DI CALCIO !! NON DEVO PARLARE DI CALCIO !! NON DEVO PARLARE DI CALCIO !! NON DEVO PARLARE DI CALCIO !!
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trizio
Livello Tecnico: Emanuele Giaccherini
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Iscritto il: mercoledì 15 marzo 2006, 10:22

Messaggio da trizio »

la liberalizzazione in italia é una chimera, non si realizzerà mai in nessuna forma, neanche sperimentale.
piuttosto, solo per quanto riguarda il discorso delle droghe leggere, sarebbe plausibile immaginare di rendere lecita la coltivazione (per uso personale) di erba...... questa é l'unica strada che ritengo possibile oltre che razionale, in quanto lo stato non sarebbe il "venditore" per cui non si porrebbe il problema etico, e contemporaneamente non ci sarebbe bisogno di avere contatti con la criminalità nè in maniera diretta nè indiretta
kebap per gli amici
milanoBiancazzurra

Messaggio da milanoBiancazzurra »

aironeblu ha scritto:Secondo me il DPR 309/90 (disciplina degli stupefacenti) non aveva bisogno delle modifiche introdotte nell'ultima legislatura, tra l'altro con pessima tecnica legislativa.
Fissare una soglia fissa che funga da discrimine tra uso personale e non è molto pericoloso.
Pensate allo piccolo spaccio frazionato.

Personalmente, sia pure senza avere certezze, sperimenterei il regime della vendita controllata delle sostanze stupefacenti.

I vantaggi:
- si abbatterebbero i costi per gli acquirenti che non sarebbero, di conseguenza, costretti a delinquere, con conseguente crollo di buona aparte della cosiddetta microcriminalità;
- si fornirebbe agli acquirenti sempre sostanza "buona" e dunque diminuirebbero i morti per l'utilizzo di sostanze tagliate male e simili;
- diminuirebbero i costi per l'erario poichè il costo della "dose", da vendersi in farmacia", dovrebbe cadere tutto a carico dell'acquirente e dovrebbe essere maggiorato della frazione di spesa sanitaria necessaria per il recupero e la cura delle tossicodipendenza e delle malattie indotte dall'uso degli stupefacenti. Pensate alla banalità di avere una siringa sempre sterile: quante sieropositività in meno e quanti contagi da virus dell'epatite in meno;
- si libererebbero le forze dell'ordine da gravosi compiti, il più delle volte svolti senza che i frutti siano pari all'impegno e le si potreebbe impegnare in altri compiti. Pensate che quando si dice che i sequestri di droga sono aumentati del 100% si dice, in termini assoluti, che dall'1% di sequestrato si è passato al 2%, a flussi costanti;
- si prosciugherebbe la più importante fonte di finanziamento della criminalità organizzata.

I contro:
- lo scrupolo morale: secondo me non ha ragion d'essere poichè il tossicodipendente verrebbe costantemente informato dei rischi che corre; verrebbe messo in condizione di farsi il meno male possibile e, se necessario, seguito al meglio. Di contro, una volta che una persona sia stata compiutamente e ripetutamente informata dei rischi che corre, a mio giudizio, deve essere considarato anche il diritto della società a difendersi e la liberalizzazione controllata sarebbe un'efficacissima difesa.
- l'estensione territorale limitata della disciplina: è un problema, ma solo in parte poichè non è pensabile che si venga da Parigi per farsi un pò di dosi. In ogni caso sarebbe un aspetto da tenere sotto controllo nella sua evoluzione.

Vi chiedo scusa per la lunghezza del post, ma la materia è davvero interessante.

quoto al mille per mille il tuo discorso.. purtroppo però in italia quello che tu chiami "lo scrupolo morale" è una barriera ancora insuperabile..

c'è anche un altro discorso da fare.. liberalizzare o vendere in maniera controllata la droga non è un modo per sconfiggere le organizzazioni mafiose, ma solo per legalizzarle..
il governo svizzero quando per un periodo si è aperto alla vendita controllata di marja si è accorto che non poteva gestire tutto internamente in maniera pulita.. sono infatti intervenuti le mafie russe, italiane e sudamericane che hanno cominciato a gestiere questo mercato in maniera legale e nessuno poteva farci nulla.. il risultato è stato che il governo svizzero, per non sporcarsi le mani, ha chiuso battenti ed ha adottato un sistema abbastanza tollerate verso i consumatori ma che stronca chi prova a trarne profitto (i venditori)
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