capisco tu stia in difficoltà ma non scaldarti troppo, anche utenti equilibrati come postino ti hanno detto che sei completamente fuori luogo e ti stai comportando da fesso, criticando il tuo intervento. Purtroppo se rispondi in maniera faziosa e andando fuori argomento non puoi che aspettarti risposte del genere, cerca di essere più obiettivo e rispondere nel merito come ti è stato consigliato. E mantieni un'educazione quantomeno sufficiente, grazie.BoomBoomBucchi ha scritto:gallopoker ha scritto:Dispiace sia impossibile intavolare una discussione argomentata con questi personaggi, oramai ve lo dicono tutti. Se davvero tenete a confrontarvi su un forum cambiate atteggiamento, lo dico per voi
E noi lo diciamo a voi...
poi parli tu che sei stato il primo in assoluto a portare questo topic sul piano dello scontro è rovinarelo.
Ipocrita, non ci sono parole.
Dopo il mio intervento, articolato e motivato, queste le parole del soggetto qui presente : " gli brucia il cu*o a questi zerbini"
Ecco come porre le basi di un confronto civile ...
In questo il soggetto è un gran maestro ... e mo che è fatt nata figur te ne può ji che m so scucciat
De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringraziano…
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- gallopoker
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Decisamente impossibile.Per quanto ci abbia provato,alla fine bumbum ha perso la testa e questo e' il risultato.Poco male.gallopoker ha scritto:Dispiace sia impossibile intavolare una discussione argomentata con questi personaggi, oramai ve lo dicono tutti. Se davvero tenete a confrontarvi su un forum cambiate atteggiamento, lo dico per voi
Tuttavia,a prescindere da come la possa pensare...si e' sempre in tempo a tornare indietro,chiedere scusa e soprattutto restare in tema.Cosa che vedo complicata.
Io ancora non ho capito sto fatto del populismo.Si ok,l'avra' scritto bumbum...ma e' una stronzata.Come si fa a non sentirsi rappresentati dalle parole di un tifoso come noi,che dice tutto giusto e tutto esatto?
Che mi rappresenta un bastiancontrarismo in questo caso?...niente.
Che poi offendere pure de giovanni sul piano personale,la dice lunga sulla frustrazione di certa gente che...deve sfogare.
Jamme,portate dei fatti e lasciate le vostre paranoie fuori dalla porta.
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ti illudigallopoker ha scritto:capisco tu stia in difficoltà ma non scaldarti troppo, anche utenti equilibrati come postino ti hanno detto che sei completamente fuori luogo e ti stai comportando da fesso, criticando il tuo intervento. Purtroppo se rispondi in maniera faziosa e andando fuori argomento non puoi che aspettarti risposte del genere, cerca di essere più obiettivo e rispondere nel merito come ti è stato consigliato. E mantieni un'educazione quantomeno sufficiente, grazie.BoomBoomBucchi ha scritto:gallopoker ha scritto:Dispiace sia impossibile intavolare una discussione argomentata con questi personaggi, oramai ve lo dicono tutti. Se davvero tenete a confrontarvi su un forum cambiate atteggiamento, lo dico per voi
E noi lo diciamo a voi...
poi parli tu che sei stato il primo in assoluto a portare questo topic sul piano dello scontro è rovinarelo.
Ipocrita, non ci sono parole.
Dopo il mio intervento, articolato e motivato, queste le parole del soggetto qui presente : " gli brucia il cu*o a questi zerbini"
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
ha ragione, serve sempre rispetto per i tifosi. soprattutto quando si ha qualcosa da farsi perdonare in estate.PupoSiciliano ha scritto:M. de Giovanni: “Signor presidente, i piagnoni ringraziano…”
Il noto scrittore napoletano, a nome dei tifosi, fa gli auguri al patron del Napoli
Sentiamol’esigenza di ringraziare il Presidente, e così dovrebbero fare tutti i tifosi, ingrati, traditori, infantili e piagnoni che non sono altro. Grazie perché rinnova l’innata propensione a educare le masse, indicandogli quello che debbono pensare e come debbono agire, e grazie perché dopo un lungo imbarazzante silenzio ha ritrovato la voce, e ci ha di nuovo fornito i suoi preziosi insegnamenti. Il fatto è questo: in occasione della presentazione del suo nuovo capolavoro cinematografico, dal lisergico titolo «Un Natale stupefacente», ovviamente compulsato su questo fastidioso argomento che così onerosamente lo ha portato al centro dell’attenzione mediatica nazionale, il magico presidente ha chiesto di lasciarlo lavorare, con uno slogan berlusconiano e un po’ vetusto ma sempre incisivo. Successivamente ha spiegato che il tifoso napoletano, birichino e monello, è piagnone e criaturo, e poco incline a sostenere la squadra quando essa ha un attimo di comprensibile defaillance, interrompendo momentaneamente il trionfale cammino che sotto la sua gestione ha compiuto assicurandosi ben due coppe Italia e inanellando molte presenze in Europa. Lo scatenato produttore, in smagliante forma, ha poi enunciato uno dei suoi celeberrimi paraustielli in cui il tifoso è un uomo fidanzato con una donna bellissima che ottusamente lascia quando ella contrae un raffreddore, nella paura di rimanerne contagiato. Nel nostro piccolo, confessiamo di aver trovato il significato della parabola un po’oscuro.Forse il presidente ha sentito l’esigenza dell’esternazione perché teme di essere superato in rilevanza mediatica dal collega doriano Ferrero che non a caso calca gli stessi palcoscenici imprenditoriali e ne imita il look canuto, lungocrinito e barbuto. Forse ha voluto conferire al titolo del film in fase di lancio uno spessore più realistico, o forse ha voluto con parole di più ampio respiro confermare il concetto che qualche mese fa aveva espresso il di lui rampollo, che a domanda rispose con forbito eloquio: a noi dei tifosi ce ne frega e non ce ne frega. Sta di fatto che ancora una volta ha mostrato chiaro e forte il fastidio di essere costretto da quei rompiscatole di giornalisti a rendere conto di un andamento tecnico e di una gestione societaria che sente come un fatto privato e
doverosamente autarchico. Non l’ha detto, ma forse ha pensato che questi miserabili, raccolti a un angolo di strada quando erano falliti e non avevano i palloni e le tute e le scarpette eccetera eccetera, e la serie C coi campi in terra battuta eccetera, non hanno alcun diritto di lamentarsi. Non crediamo che il presidente leggerà queste righe, purtroppo. Ma se le leggesse, ci piacerebbe spiegargli che invece sì che il
tifoso ha il diritto di lamentarsi, e pure assai. Ci piacerebbe dirgli che il Napoli, il povero triste Napoli che ha pietosamente raccolto nelle aule del tribunale fallimentare, è ampiamente sovvenzionato dai piagnoni, che consentono al bilancio, tra le altre cose, di erogare svariati milioni di euro netti al consiglio d’amministrazione in massima parte formato dalla sua stessa famiglia, e di chiudere ciò non ostante in utile. Che il Napoli dell’attuale stagione è assai meno forte dello scorso anno, a causa della sua manifesta volontà di mantenere un profilo men che basso in sede di mercato estivo, e che se la voglia di internazionalità conclamata si estrinseca nell’acquisto di David Lopez e Michu preferiamo che si peschi negli angusti e provinciali confini nazionali. Gli chiederemmo, noi piagnoni, per quale motivo a oggi non sappiamo chi sarà alla guida tecnica del Napoli il prossimo anno; e se questo non finirà per far sì che i pochi campioni in squadra si guardino attorno alla ricerca di progetti di più alto profilo, e nel frattempo profondano in maglia azzurra molto meno impegno del dovuto. Gli chiederemmo, noi criaturi, per quale motivo si debbano subire mortificazioni come quelle di Berna e Milano e non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di lamentarsi, come chiunque abbia pagato il biglietto per vedere un qualsiasi spettacolo che si riveli alla fine insoddisfacente: forse in questo è mal abituato dagli utenti dei suoi film, sempre soddisfatti dell’intelligente, culturalmente
edificante e divertente prodotto.E diremmo al signor presidente che i piagnoni e i criaturi sono sei milioni nel mondo, che sono l’unica vera insostituibile ricchezza del Napoli, e che nessuno si dovrebbe permettere di insultarne la passione e la dedizione che non sono seconde a nessuna; gli ricorderemmo che la storia di questo club, ben prima che lui ci onorasse della sua meravigliosa conduzione, ha visto due scudetti e una coppa Uefa e la presenza tra le sue file del più Grande calciatore di tutti i tempi, e che buon senso e intelligenza imporrebbero di trinciare giudizi solo quando simili risultati fossero ripetuti o, voglia Iddio, superati. Se leggesse queste righe chiederemmo al presidente di chiedere scusa ai tifosi del Napoli, nient’affatto piagnoni o criaturi, ma competenti e soprattutto tutt’altro che fessi; e di restare pure in silenzio come fatto fino a oggi, quando ci sarebbero state molte occasioni ben più necessarie di far sentire la voce della società, se poi deve produrre concetti come quelli che ha espresso. E gli augureremmo un Natale sereno: perché forse, ad augurarglielo «stupefacente», non gli vorremmo abbastanza bene.
M. de Giovanni, Il Mattino
detto ciò, esistono tifosi davvero esagerati, per i quali la vittoria di uno scudetto sembra un atto dovuto, banale, semplice, scontato, che non arriva solo a causa dell'ingordigia di un romano che si pappa i soldi dei tifosi. non è così.
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
non mi pare si chieda lo scudetto...semmai si chiedeva di provare a colmare il gap con la juve e anche senza fare le cose in fretta...i tifosi hanno dimostrato di sapere aspettare,ma in estate sto tizio l'ha fatta davvero sporca...Marionapoles ha scritto:ha ragione, serve sempre rispetto per i tifosi. soprattutto quando si ha qualcosa da farsi perdonare in estate.PupoSiciliano ha scritto:M. de Giovanni: “Signor presidente, i piagnoni ringraziano…”
Il noto scrittore napoletano, a nome dei tifosi, fa gli auguri al patron del Napoli
Sentiamol’esigenza di ringraziare il Presidente, e così dovrebbero fare tutti i tifosi, ingrati, traditori, infantili e piagnoni che non sono altro. Grazie perché rinnova l’innata propensione a educare le masse, indicandogli quello che debbono pensare e come debbono agire, e grazie perché dopo un lungo imbarazzante silenzio ha ritrovato la voce, e ci ha di nuovo fornito i suoi preziosi insegnamenti. Il fatto è questo: in occasione della presentazione del suo nuovo capolavoro cinematografico, dal lisergico titolo «Un Natale stupefacente», ovviamente compulsato su questo fastidioso argomento che così onerosamente lo ha portato al centro dell’attenzione mediatica nazionale, il magico presidente ha chiesto di lasciarlo lavorare, con uno slogan berlusconiano e un po’ vetusto ma sempre incisivo. Successivamente ha spiegato che il tifoso napoletano, birichino e monello, è piagnone e criaturo, e poco incline a sostenere la squadra quando essa ha un attimo di comprensibile defaillance, interrompendo momentaneamente il trionfale cammino che sotto la sua gestione ha compiuto assicurandosi ben due coppe Italia e inanellando molte presenze in Europa. Lo scatenato produttore, in smagliante forma, ha poi enunciato uno dei suoi celeberrimi paraustielli in cui il tifoso è un uomo fidanzato con una donna bellissima che ottusamente lascia quando ella contrae un raffreddore, nella paura di rimanerne contagiato. Nel nostro piccolo, confessiamo di aver trovato il significato della parabola un po’oscuro.Forse il presidente ha sentito l’esigenza dell’esternazione perché teme di essere superato in rilevanza mediatica dal collega doriano Ferrero che non a caso calca gli stessi palcoscenici imprenditoriali e ne imita il look canuto, lungocrinito e barbuto. Forse ha voluto conferire al titolo del film in fase di lancio uno spessore più realistico, o forse ha voluto con parole di più ampio respiro confermare il concetto che qualche mese fa aveva espresso il di lui rampollo, che a domanda rispose con forbito eloquio: a noi dei tifosi ce ne frega e non ce ne frega. Sta di fatto che ancora una volta ha mostrato chiaro e forte il fastidio di essere costretto da quei rompiscatole di giornalisti a rendere conto di un andamento tecnico e di una gestione societaria che sente come un fatto privato e
doverosamente autarchico. Non l’ha detto, ma forse ha pensato che questi miserabili, raccolti a un angolo di strada quando erano falliti e non avevano i palloni e le tute e le scarpette eccetera eccetera, e la serie C coi campi in terra battuta eccetera, non hanno alcun diritto di lamentarsi. Non crediamo che il presidente leggerà queste righe, purtroppo. Ma se le leggesse, ci piacerebbe spiegargli che invece sì che il
tifoso ha il diritto di lamentarsi, e pure assai. Ci piacerebbe dirgli che il Napoli, il povero triste Napoli che ha pietosamente raccolto nelle aule del tribunale fallimentare, è ampiamente sovvenzionato dai piagnoni, che consentono al bilancio, tra le altre cose, di erogare svariati milioni di euro netti al consiglio d’amministrazione in massima parte formato dalla sua stessa famiglia, e di chiudere ciò non ostante in utile. Che il Napoli dell’attuale stagione è assai meno forte dello scorso anno, a causa della sua manifesta volontà di mantenere un profilo men che basso in sede di mercato estivo, e che se la voglia di internazionalità conclamata si estrinseca nell’acquisto di David Lopez e Michu preferiamo che si peschi negli angusti e provinciali confini nazionali. Gli chiederemmo, noi piagnoni, per quale motivo a oggi non sappiamo chi sarà alla guida tecnica del Napoli il prossimo anno; e se questo non finirà per far sì che i pochi campioni in squadra si guardino attorno alla ricerca di progetti di più alto profilo, e nel frattempo profondano in maglia azzurra molto meno impegno del dovuto. Gli chiederemmo, noi criaturi, per quale motivo si debbano subire mortificazioni come quelle di Berna e Milano e non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di lamentarsi, come chiunque abbia pagato il biglietto per vedere un qualsiasi spettacolo che si riveli alla fine insoddisfacente: forse in questo è mal abituato dagli utenti dei suoi film, sempre soddisfatti dell’intelligente, culturalmente
edificante e divertente prodotto.E diremmo al signor presidente che i piagnoni e i criaturi sono sei milioni nel mondo, che sono l’unica vera insostituibile ricchezza del Napoli, e che nessuno si dovrebbe permettere di insultarne la passione e la dedizione che non sono seconde a nessuna; gli ricorderemmo che la storia di questo club, ben prima che lui ci onorasse della sua meravigliosa conduzione, ha visto due scudetti e una coppa Uefa e la presenza tra le sue file del più Grande calciatore di tutti i tempi, e che buon senso e intelligenza imporrebbero di trinciare giudizi solo quando simili risultati fossero ripetuti o, voglia Iddio, superati. Se leggesse queste righe chiederemmo al presidente di chiedere scusa ai tifosi del Napoli, nient’affatto piagnoni o criaturi, ma competenti e soprattutto tutt’altro che fessi; e di restare pure in silenzio come fatto fino a oggi, quando ci sarebbero state molte occasioni ben più necessarie di far sentire la voce della società, se poi deve produrre concetti come quelli che ha espresso. E gli augureremmo un Natale sereno: perché forse, ad augurarglielo «stupefacente», non gli vorremmo abbastanza bene.
M. de Giovanni, Il Mattino
detto ciò, esistono tifosi davvero esagerati, per i quali la vittoria di uno scudetto sembra un atto dovuto, banale, semplice, scontato, che non arriva solo a causa dell'ingordigia di un romano che si pappa i soldi dei tifosi. non è così.
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
Palefierr ha scritto:non mi pare si chieda lo scudetto...semmai si chiedeva di provare a colmare il gap con la juve e anche senza fare le cose in fretta...i tifosi hanno dimostrato di sapere aspettare,ma in estate sto tizio l'ha fatta davvero sporca...Marionapoles ha scritto:ha ragione, serve sempre rispetto per i tifosi. soprattutto quando si ha qualcosa da farsi perdonare in estate.PupoSiciliano ha scritto:M. de Giovanni: “Signor presidente, i piagnoni ringraziano…”
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Sentiamol’esigenza di ringraziare il Presidente, e così dovrebbero fare tutti i tifosi, ingrati, traditori, infantili e piagnoni che non sono altro. Grazie perché rinnova l’innata propensione a educare le masse, indicandogli quello che debbono pensare e come debbono agire, e grazie perché dopo un lungo imbarazzante silenzio ha ritrovato la voce, e ci ha di nuovo fornito i suoi preziosi insegnamenti. Il fatto è questo: in occasione della presentazione del suo nuovo capolavoro cinematografico, dal lisergico titolo «Un Natale stupefacente», ovviamente compulsato su questo fastidioso argomento che così onerosamente lo ha portato al centro dell’attenzione mediatica nazionale, il magico presidente ha chiesto di lasciarlo lavorare, con uno slogan berlusconiano e un po’ vetusto ma sempre incisivo. Successivamente ha spiegato che il tifoso napoletano, birichino e monello, è piagnone e criaturo, e poco incline a sostenere la squadra quando essa ha un attimo di comprensibile defaillance, interrompendo momentaneamente il trionfale cammino che sotto la sua gestione ha compiuto assicurandosi ben due coppe Italia e inanellando molte presenze in Europa. Lo scatenato produttore, in smagliante forma, ha poi enunciato uno dei suoi celeberrimi paraustielli in cui il tifoso è un uomo fidanzato con una donna bellissima che ottusamente lascia quando ella contrae un raffreddore, nella paura di rimanerne contagiato. Nel nostro piccolo, confessiamo di aver trovato il significato della parabola un po’oscuro.Forse il presidente ha sentito l’esigenza dell’esternazione perché teme di essere superato in rilevanza mediatica dal collega doriano Ferrero che non a caso calca gli stessi palcoscenici imprenditoriali e ne imita il look canuto, lungocrinito e barbuto. Forse ha voluto conferire al titolo del film in fase di lancio uno spessore più realistico, o forse ha voluto con parole di più ampio respiro confermare il concetto che qualche mese fa aveva espresso il di lui rampollo, che a domanda rispose con forbito eloquio: a noi dei tifosi ce ne frega e non ce ne frega. Sta di fatto che ancora una volta ha mostrato chiaro e forte il fastidio di essere costretto da quei rompiscatole di giornalisti a rendere conto di un andamento tecnico e di una gestione societaria che sente come un fatto privato e
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tifoso ha il diritto di lamentarsi, e pure assai. Ci piacerebbe dirgli che il Napoli, il povero triste Napoli che ha pietosamente raccolto nelle aule del tribunale fallimentare, è ampiamente sovvenzionato dai piagnoni, che consentono al bilancio, tra le altre cose, di erogare svariati milioni di euro netti al consiglio d’amministrazione in massima parte formato dalla sua stessa famiglia, e di chiudere ciò non ostante in utile. Che il Napoli dell’attuale stagione è assai meno forte dello scorso anno, a causa della sua manifesta volontà di mantenere un profilo men che basso in sede di mercato estivo, e che se la voglia di internazionalità conclamata si estrinseca nell’acquisto di David Lopez e Michu preferiamo che si peschi negli angusti e provinciali confini nazionali. Gli chiederemmo, noi piagnoni, per quale motivo a oggi non sappiamo chi sarà alla guida tecnica del Napoli il prossimo anno; e se questo non finirà per far sì che i pochi campioni in squadra si guardino attorno alla ricerca di progetti di più alto profilo, e nel frattempo profondano in maglia azzurra molto meno impegno del dovuto. Gli chiederemmo, noi criaturi, per quale motivo si debbano subire mortificazioni come quelle di Berna e Milano e non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di lamentarsi, come chiunque abbia pagato il biglietto per vedere un qualsiasi spettacolo che si riveli alla fine insoddisfacente: forse in questo è mal abituato dagli utenti dei suoi film, sempre soddisfatti dell’intelligente, culturalmente
edificante e divertente prodotto.E diremmo al signor presidente che i piagnoni e i criaturi sono sei milioni nel mondo, che sono l’unica vera insostituibile ricchezza del Napoli, e che nessuno si dovrebbe permettere di insultarne la passione e la dedizione che non sono seconde a nessuna; gli ricorderemmo che la storia di questo club, ben prima che lui ci onorasse della sua meravigliosa conduzione, ha visto due scudetti e una coppa Uefa e la presenza tra le sue file del più Grande calciatore di tutti i tempi, e che buon senso e intelligenza imporrebbero di trinciare giudizi solo quando simili risultati fossero ripetuti o, voglia Iddio, superati. Se leggesse queste righe chiederemmo al presidente di chiedere scusa ai tifosi del Napoli, nient’affatto piagnoni o criaturi, ma competenti e soprattutto tutt’altro che fessi; e di restare pure in silenzio come fatto fino a oggi, quando ci sarebbero state molte occasioni ben più necessarie di far sentire la voce della società, se poi deve produrre concetti come quelli che ha espresso. E gli augureremmo un Natale sereno: perché forse, ad augurarglielo «stupefacente», non gli vorremmo abbastanza bene.
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
naporsocapo ha scritto:Palefierr ha scritto:non mi pare si chieda lo scudetto...semmai si chiedeva di provare a colmare il gap con la juve e anche senza fare le cose in fretta...i tifosi hanno dimostrato di sapere aspettare,ma in estate sto tizio l'ha fatta davvero sporca...Marionapoles ha scritto: ha ragione, serve sempre rispetto per i tifosi. soprattutto quando si ha qualcosa da farsi perdonare in estate.
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
gallopoker ha scritto:naporsocapo ha scritto:Palefierr ha scritto: non mi pare si chieda lo scudetto...semmai si chiedeva di provare a colmare il gap con la juve e anche senza fare le cose in fretta...i tifosi hanno dimostrato di sapere aspettare,ma in estate sto tizio l'ha fatta davvero sporca...
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
binno ha scritto:gallopoker ha scritto:naporsocapo ha scritto:
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
BoomBoomBucchi ha scritto:binno ha scritto:gallopoker ha scritto:
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
gallopoker ha scritto:BoomBoomBucchi ha scritto:binno ha scritto:
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
BoomBoomBucchi ha scritto:gallopoker ha scritto:BoomBoomBucchi ha scritto:
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Re: De Giovanni:"Signor presidente, i piagnoni ringrazi
gallopoker ha scritto:BoomBoomBucchi ha scritto:gallopoker ha scritto:
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