Ciro Esposito: La Suprema Corte di Cassazione non fa sconti
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Ciro Esposito: La Suprema Corte di Cassazione non fa sconti
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Sfatiamo un mito. In Italia la legge prevede, in caso di buona condotta, uno sconto di 45 giorni per ogni semestre di pena scontata. Si tratta di un quarto della pena; nel caso di De Santis gli potrebbero essere condonati 4 anni sui 16 che deve scontare. Visto che è in prigione da 4 anni, minimo deve farne altri 8.indacosempre ha scritto:purtroppo lo faranno uscire per buona condotta tra un paio di anni, e gli danno pure i permessi premio, la giustizia in italia non esiste.
Tuttavia non si tratta di un automatismo; occorre una richiesta del detenuto ed una sentenza di un giudice che accerti la sussistenza effettiva della buona condotta.
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Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:10maggio1987 ha scritto:Vero. Si passò da 26 a 16 anni...carecatorna ha scritto:Lo sconto lo aveva avuto in appello..
Purtroppo...
Quindi anche in questo caso doloroso che riguarda un tifoso del Napoli, non concordo con il tuo purtroppo…
Ricordiamo che nessuna pena, nemmeno la pena di morte, potrà alleviare il dolore di chi subisce una perdita come quella di Ciro Esposito…
E comunque non è che 16 anni siano una passeggiata...
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10maggio1987 ha scritto:Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:10maggio1987 ha scritto: Vero. Si passò da 26 a 16 anni...
Purtroppo...
Quindi anche in questo caso doloroso che riguarda un tifoso del Napoli, non concordo con il tuo purtroppo…
Ricordiamo che nessuna pena, nemmeno la pena di morte, potrà alleviare il dolore di chi subisce una perdita come quella di Ciro Esposito…
E comunque non è che 16 anni siano una passeggiata...
Sarei d'accordo con te se i "16 anni" non fossero poi ridotti , e di molto, successivamente.
E con animali come questo assassino, ti posso garantire che lo scopo della rieducazione e riabilitazione sarebbe una partita persa in partenza.
Tu hai visto il "tipo" ? E' uno che ha il cervello bruciato da alcool e droga.
- Rafel89
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La rieducazione è un qualcosa che praticano terzi su un individuo e non esiste, chi ha scritto quell'articolo della Costituzione era, a voler essere buoni, un utopista. La nostra Costituzione è piena di concetti utopistici, io la chiamo la Costituzione dei buoni propositi. La realtà è un'altra cosa.10maggio1987 ha scritto:Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:10maggio1987 ha scritto: Vero. Si passò da 26 a 16 anni...
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Qualsiasi tipo di riabilitazione (quindi non rieducazione) riguarda la morale e la coscienza dell'individuo e non può che venire dall'individuo stesso, nessuno gliela può dare, nessun tipo di pena.
L'unica vera funzione della pena è quella punitiva in primis e quella di garantire la sicurezza della società in secundis. Quindi chi uccide in modo volontario deve essere allontanato per sempre dalla società civile con l'ergastolo per proteggere la società stessa, perché potrebbe rifarlo. E se durante la pena costui riuscisse ad arrivare ad una "riabilitazione", intesa come prender coscienza del male provocato e provar dolore per questo, buon per lui, a noi poco interessa.
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Io invece alla funzione rieducativa della pena ci credo. Ci sono tanti esempi di persone che attraverso le attività svolte in carcere (lavoro, attività culturali, scuola) hanno trovato una nuova strada e si sono allontanati definitivamente dal crimine. Sono una minoranza, purtroppo, ma attraverso un miglioramento delle strutture carcerarie e, soprattutto, una drastica diminuzione della popolazione carceraria, questa percentuale può crescere.Rafel89 ha scritto:La rieducazione è un qualcosa che praticano terzi su un individuo e non esiste, chi ha scritto quell'articolo della Costituzione era, a voler essere buoni, un utopista. La nostra Costituzione è piena di concetti utopistici, io la chiamo la Costituzione dei buoni propositi. La realtà è un'altra cosa.10maggio1987 ha scritto:Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:
Purtroppo...
Quindi anche in questo caso doloroso che riguarda un tifoso del Napoli, non concordo con il tuo purtroppo…
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Qualsiasi tipo di riabilitazione (quindi non rieducazione) riguarda la morale e la coscienza dell'individuo e non può che venire dall'individuo stesso, nessuno gliela può dare, nessun tipo di pena.
L'unica vera funzione della pena è quella punitiva in primis e quella di garantire la sicurezza della società in secundis. Quindi chi uccide in modo volontario deve essere allontanato per sempre dalla società civile con l'ergastolo per proteggere la società stessa, perché potrebbe rifarlo. E se durante la pena costui riuscisse ad arrivare ad una "riabilitazione", intesa come prender coscienza del male provocato e provar dolore per questo, buon per lui, a noi poco interessa.
Non credo invece alla funzione 'vendicativa' della pena. Perché il carcere a vita quello sarebbe. Una vendetta. Purtroppo, come dicevo prima, nulla può ripagare le famiglie del dolore provato. Un omicidio, in genere, rovina due vite. Una, quella della vittima, definitivamente. L'altra, quella del carnefice, in modo 'quasi' irreparabile. Io ritengo che una società 'giusta' debba lavorare su quel quasi...
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Posso essere anche d'accordo in linea generale sulle finalità della pena, per me il carcere è inutile però lo sconto non è stato motivato da queste ragioni. Nella sentenza l'azione preliminare di De sanctis fu definita una bravata, l'assalto con petardi al bus una suggestione collettiva e non sono mai stati individuati i complici del romanista..10maggio1987 ha scritto:Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:10maggio1987 ha scritto: Vero. Si passò da 26 a 16 anni...
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Fu riconosciuto l'omicidio volontario, comunque. Furono eliminate delle aggravanti, come quella dei futili motivi (e questo lo capisco poco) e fu riconosciuta la circostanza che De Santis era incensurato.carecatorna ha scritto:Posso essere anche d'accordo in linea generale sulle finalità della pena, per me il carcere è inutile però lo sconto non è stato motivato da queste ragioni. Nella sentenza l'azione preliminare di De sanctis fu definita una bravata, l'assalto con petardi al bus una suggestione collettiva e non sono mai stati individuati i complici del romanista..10maggio1987 ha scritto:Per me una riduzione di pena è generalmente una buona notizia. Sono contrario a pene troppo severe che, nella maggior parte dei casi, non servono a nulla. La funzione principale della pena deve essere quella della rieducazione e riabilitazione del detenuto e una pena troppo lunga non aiuta al raggiungimento di questo obiettivo.IFIX TCHEN TCHEN ha scritto:
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Comunque, ripeto, 16 anni non sono affatto pochi…
Capisco che per la famiglia non siano abbastanza, ma la giustizia non deve parteggiare per le vittime...
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