Napoli, l’incubo è (quasi) finito

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lestat
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Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da lestat »

Napoli, l’incubo è (quasi) finito: dalla scelta del prossimo allenatore si capirà se De Laurentiis avrà fatto tesoro dei suoi orrori.

L’annus horribilis del post scudetto è quasi alle spalle per il Napoli: mancano quattro partite e le speranze di entrare in Champions sono ormai nulle e pare difficile ormai pure entrare in Europa dalla porta di servizio. Insomma è già tempo di pensare al futuro, e molto a riguardo dirà la scelta del prossimo allenatore azzurro. Sì, perché la stagione in via di conclusione e relativo disastro sono ascrivibili principalmente all’eliminazione totale di tutti quelli che erano stati i punti di riferimento dello scudetto. Spalletti, Giuntoli, Kim, Sinatti (che poi è tornato) e persino lo storico direttore marketing Formisano. Tutti andati via per scelta propria, si badi, e non mandati via da De Laurentiis che, anzi, li avrebbe trattenuti: basta pensare alla pec inviata a Spalletti per esercitare il rinnovo unilaterale in favore della società, o al tempo che il patron azzurro si è preso per lasciare libero Giuntoli di andare alla Juventus.

Ma se Kim Minjae è andato via dopo un solo anno per le regole del calcio e non per altri motivi all’infuori dell’offerta irrinunciabile che gli era arrivata, per gli altri c’è da guardare anche al rapporto difficile col patron. Un rapporto difficile che subentra quasi sempre laddove un elemento diventa un’icona, un punto di riferimento del Napoli: lo era Spalletti, che ha fatto da parafulmine e catalizzatore delle energie dei calciatori, senza di lui apparsi come i bimbi sperduti senza Peter Pan. Lo era Giuntoli, erroneamente e banalmente raccontato come un Re Mida del mercato, dove invece di toppe ne ha prese parecchie (Verdi, Maksimovic, Ounas, Malcuit, Rog, Diawara e già così sono più di cento milioni per calciatori che hanno dato poco o nulla), capace invece di svolgere egregiamente quel difficilissimo ruolo di camera di decompressione tra due ambienti infuocati come lo spogliatoio e l’ufficio di presidenza azzurro. Di fatto venuti a mancare loro, Spalletti e Giuntoli, sono venuti a mancare circa quaranta punti, non cinque o sei.

Per questo la scelta del futuro allenatore dirà molto, non unicamente per una questione di prestigio. Perché se ad esempio la scelta ricadrà su Antonio Conte, al netto di un allenatore che odia perdere in senso letterale, non c’è solo il bollino garantito di un progetto quantomeno ambizioso, ma anche un segnale di volersi discostare dal modello “Sono io il vostro Cavani/Spalletti/Giuntoli/ecc” che nell’ultima stagione ha visto forse la sua deflagrante apoteosi tra mercato e scelte di tecnici e dirigenti. Se da un lato il giustissimo mantra dell’equilibrio dei conti va tenuto come luce guida anche con un allenatore esigente come Antonio Conte, è facilmente intuibile pure l’assai probabile rinuncia alle visite negli spogliatoi durante le gare, ad esempio, così come l’assidua presenza a Castel Volturno in settimana, per quanto ritenuta positiva almeno nelle intenzioni. Magari pure un limite alle intemerate verbali, ricordando che l’anno dello scudetto è coinciso anche, forse solo per puro caso, con sei mesi iniziali di silenzio totale. E appare difficile in tal caso pure lanciarsi in un mercato di scelte alla Natan e Cajuste: per quanto sia naturalmente impossibile, al netto dei soldi che arriveranno dalle cessioni (su tutte quella pressoché certa di Osimhen), immaginare una campagna acquisti in stile emiri.

Insomma, se arrivasse sulla panchina del Napoli un profilo alla Conte, o alla De Zerbi ma anche alla Gasperini, si avrebbe anche un segnale circa l’utilità della lezione di questa stagione: la capacità di fare un passo di lato, scandendo altri ritmi rispetto a quelli pittoreschi ma evidentemente non memorabili del one man orchestra. Diversamente una scelta in chiave aziendalista, come Stefano Pioli che pure risulta essere molto in alto nella lista dei papabili lascerebbe intendere una volontà di proseguire a tenere il timone ben saldo tra le mani virando sul profilo di un allenatore bravissimo senz’ombra di dubbio, ma evidentemente un sarto capace di utilizzare il materiale che gli viene messo a disposizione, senza particolari crucci tattici e che difficilmente entrerebbe in rotta di collisione con la proprietà su nomi e dettagli del progetto. I margini di rischio? Enormi entrambi, naturalmente: il fallimento di un progetto ambizioso con un allenatore ambizioso significherebbe prima di tutto perderci un sacco di soldi, mentre virare su un’opzione aziendalista e non tornare a splendere avrebbe tutto il sapore del ridimensionamento, in una piazza che con lo scudetto aveva sognato. Un sogno che a breve sarà nelle sale cinematografiche: se il resto sarà un cinepanettone o un bel sequel poi lo deciderà Adl.
L’ottimista è un uomo che, senza una lira in tasca, ordina delle ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla trovata.
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indacosempre
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da indacosempre »

lestat ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 11:40 Napoli, l’incubo è (quasi) finito: dalla scelta del prossimo allenatore si capirà se De Laurentiis avrà fatto tesoro dei suoi orrori.

L’annus horribilis del post scudetto è quasi alle spalle per il Napoli: mancano quattro partite e le speranze di entrare in Champions sono ormai nulle e pare difficile ormai pure entrare in Europa dalla porta di servizio. Insomma è già tempo di pensare al futuro, e molto a riguardo dirà la scelta del prossimo allenatore azzurro. Sì, perché la stagione in via di conclusione e relativo disastro sono ascrivibili principalmente all’eliminazione totale di tutti quelli che erano stati i punti di riferimento dello scudetto. Spalletti, Giuntoli, Kim, Sinatti (che poi è tornato) e persino lo storico direttore marketing Formisano. Tutti andati via per scelta propria, si badi, e non mandati via da De Laurentiis che, anzi, li avrebbe trattenuti: basta pensare alla pec inviata a Spalletti per esercitare il rinnovo unilaterale in favore della società, o al tempo che il patron azzurro si è preso per lasciare libero Giuntoli di andare alla Juventus.

Ma se Kim Minjae è andato via dopo un solo anno per le regole del calcio e non per altri motivi all’infuori dell’offerta irrinunciabile che gli era arrivata, per gli altri c’è da guardare anche al rapporto difficile col patron. Un rapporto difficile che subentra quasi sempre laddove un elemento diventa un’icona, un punto di riferimento del Napoli: lo era Spalletti, che ha fatto da parafulmine e catalizzatore delle energie dei calciatori, senza di lui apparsi come i bimbi sperduti senza Peter Pan. Lo era Giuntoli, erroneamente e banalmente raccontato come un Re Mida del mercato, dove invece di toppe ne ha prese parecchie (Verdi, Maksimovic, Ounas, Malcuit, Rog, Diawara e già così sono più di cento milioni per calciatori che hanno dato poco o nulla), capace invece di svolgere egregiamente quel difficilissimo ruolo di camera di decompressione tra due ambienti infuocati come lo spogliatoio e l’ufficio di presidenza azzurro. Di fatto venuti a mancare loro, Spalletti e Giuntoli, sono venuti a mancare circa quaranta punti, non cinque o sei.

Per questo la scelta del futuro allenatore dirà molto, non unicamente per una questione di prestigio. Perché se ad esempio la scelta ricadrà su Antonio Conte, al netto di un allenatore che odia perdere in senso letterale, non c’è solo il bollino garantito di un progetto quantomeno ambizioso, ma anche un segnale di volersi discostare dal modello “Sono io il vostro Cavani/Spalletti/Giuntoli/ecc” che nell’ultima stagione ha visto forse la sua deflagrante apoteosi tra mercato e scelte di tecnici e dirigenti. Se da un lato il giustissimo mantra dell’equilibrio dei conti va tenuto come luce guida anche con un allenatore esigente come Antonio Conte, è facilmente intuibile pure l’assai probabile rinuncia alle visite negli spogliatoi durante le gare, ad esempio, così come l’assidua presenza a Castel Volturno in settimana, per quanto ritenuta positiva almeno nelle intenzioni. Magari pure un limite alle intemerate verbali, ricordando che l’anno dello scudetto è coinciso anche, forse solo per puro caso, con sei mesi iniziali di silenzio totale. E appare difficile in tal caso pure lanciarsi in un mercato di scelte alla Natan e Cajuste: per quanto sia naturalmente impossibile, al netto dei soldi che arriveranno dalle cessioni (su tutte quella pressoché certa di Osimhen), immaginare una campagna acquisti in stile emiri.

Insomma, se arrivasse sulla panchina del Napoli un profilo alla Conte, o alla De Zerbi ma anche alla Gasperini, si avrebbe anche un segnale circa l’utilità della lezione di questa stagione: la capacità di fare un passo di lato, scandendo altri ritmi rispetto a quelli pittoreschi ma evidentemente non memorabili del one man orchestra. Diversamente una scelta in chiave aziendalista, come Stefano Pioli che pure risulta essere molto in alto nella lista dei papabili lascerebbe intendere una volontà di proseguire a tenere il timone ben saldo tra le mani virando sul profilo di un allenatore bravissimo senz’ombra di dubbio, ma evidentemente un sarto capace di utilizzare il materiale che gli viene messo a disposizione, senza particolari crucci tattici e che difficilmente entrerebbe in rotta di collisione con la proprietà su nomi e dettagli del progetto. I margini di rischio? Enormi entrambi, naturalmente: il fallimento di un progetto ambizioso con un allenatore ambizioso significherebbe prima di tutto perderci un sacco di soldi, mentre virare su un’opzione aziendalista e non tornare a splendere avrebbe tutto il sapore del ridimensionamento, in una piazza che con lo scudetto aveva sognato. Un sogno che a breve sarà nelle sale cinematografiche: se il resto sarà un cinepanettone o un bel sequel poi lo deciderà Adl.
beh secondo me invece l'incubo non finirà mai con ADL e famiglia al comando, il loop è quello... dovesse venire Conte come dicono tutti(non ci credo neanche lontanamente), la squadra non la farebbe cmq, stile Anceloffi, quindi mi chiedo a che serve?? a niente, all'epoca prese Anceloffi per oscurare Sarri, ora prenderebbe Conte per far passare nel dimenticatoio quello che stiamo vivendo ora, per andare a fare promesse al vento a Dimaro e vendere 4 magliette in più nelle bancarelle.
vedremo.
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pazzo di te
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da pazzo di te »

per quanto mi riguarda ,l'incubo finirà quando quest'escremento umano venderà il club
Napoli01
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da Napoli01 »

potrebbe essere appena iniziato
la rube ha vinto due coppe dei campioni, una sporca di sangue e l'altra col sangue sporco

Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini?

La gente può sempre essere condotta ad ubbidire ai capi. È facile. Si deve solo dirgli che sono attaccati e accusare i pacifisti di mancanza di patriottismo e di esporre il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in qualunque paese.

"C’erano attentati continui e ingiustificati. Fatti a caso. Servivano allo Stato per limitare le libertà dei cittadini. Ad ogni attentato, si facevano leggi restrittive della libertà!”
BoomBoomBucchi ha scritto: I protagonisti assoluti della storia azzurra sono due: Maradona e De Laurentiis
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lestat
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da lestat »

Intanto,l'articolo e' giusto,equilibrato...e non e' un caso,non arriva dall'interno della nostra stampa locale ed asservita.

Inoltre,io non credo all'arrivo di conte perche' non credo che scenda a compromessi con de laurentiis.
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Kiashan74
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da Kiashan74 »

Cioè finalmente vende?
perchè altrimenti più che quasi finito....l'incubo continua...
[youtube]https://youtu.be/Z3_ZIsSvXiI[/youtube]

Questa società può gestirla chiunque.
[ Bermuda2024]


"Un anno fa, ho ricevuto un’offerta da 2,5 miliardi di euro per rilevare le quote del Napoli. A quel punto, mi sono chiesto se valesse davvero la pena privarsi di quello che considero un giocattolo appartenente alla mia famiglia. Fino a quando non cambierò idea, non cederò la società."
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Kiashan74
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da Kiashan74 »

indacosempre ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 11:45
lestat ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 11:40 Napoli, l’incubo è (quasi) finito: dalla scelta del prossimo allenatore si capirà se De Laurentiis avrà fatto tesoro dei suoi orrori.

L’annus horribilis del post scudetto è quasi alle spalle per il Napoli: mancano quattro partite e le speranze di entrare in Champions sono ormai nulle e pare difficile ormai pure entrare in Europa dalla porta di servizio. Insomma è già tempo di pensare al futuro, e molto a riguardo dirà la scelta del prossimo allenatore azzurro. Sì, perché la stagione in via di conclusione e relativo disastro sono ascrivibili principalmente all’eliminazione totale di tutti quelli che erano stati i punti di riferimento dello scudetto. Spalletti, Giuntoli, Kim, Sinatti (che poi è tornato) e persino lo storico direttore marketing Formisano. Tutti andati via per scelta propria, si badi, e non mandati via da De Laurentiis che, anzi, li avrebbe trattenuti: basta pensare alla pec inviata a Spalletti per esercitare il rinnovo unilaterale in favore della società, o al tempo che il patron azzurro si è preso per lasciare libero Giuntoli di andare alla Juventus.

Ma se Kim Minjae è andato via dopo un solo anno per le regole del calcio e non per altri motivi all’infuori dell’offerta irrinunciabile che gli era arrivata, per gli altri c’è da guardare anche al rapporto difficile col patron. Un rapporto difficile che subentra quasi sempre laddove un elemento diventa un’icona, un punto di riferimento del Napoli: lo era Spalletti, che ha fatto da parafulmine e catalizzatore delle energie dei calciatori, senza di lui apparsi come i bimbi sperduti senza Peter Pan. Lo era Giuntoli, erroneamente e banalmente raccontato come un Re Mida del mercato, dove invece di toppe ne ha prese parecchie (Verdi, Maksimovic, Ounas, Malcuit, Rog, Diawara e già così sono più di cento milioni per calciatori che hanno dato poco o nulla), capace invece di svolgere egregiamente quel difficilissimo ruolo di camera di decompressione tra due ambienti infuocati come lo spogliatoio e l’ufficio di presidenza azzurro. Di fatto venuti a mancare loro, Spalletti e Giuntoli, sono venuti a mancare circa quaranta punti, non cinque o sei.

Per questo la scelta del futuro allenatore dirà molto, non unicamente per una questione di prestigio. Perché se ad esempio la scelta ricadrà su Antonio Conte, al netto di un allenatore che odia perdere in senso letterale, non c’è solo il bollino garantito di un progetto quantomeno ambizioso, ma anche un segnale di volersi discostare dal modello “Sono io il vostro Cavani/Spalletti/Giuntoli/ecc” che nell’ultima stagione ha visto forse la sua deflagrante apoteosi tra mercato e scelte di tecnici e dirigenti. Se da un lato il giustissimo mantra dell’equilibrio dei conti va tenuto come luce guida anche con un allenatore esigente come Antonio Conte, è facilmente intuibile pure l’assai probabile rinuncia alle visite negli spogliatoi durante le gare, ad esempio, così come l’assidua presenza a Castel Volturno in settimana, per quanto ritenuta positiva almeno nelle intenzioni. Magari pure un limite alle intemerate verbali, ricordando che l’anno dello scudetto è coinciso anche, forse solo per puro caso, con sei mesi iniziali di silenzio totale. E appare difficile in tal caso pure lanciarsi in un mercato di scelte alla Natan e Cajuste: per quanto sia naturalmente impossibile, al netto dei soldi che arriveranno dalle cessioni (su tutte quella pressoché certa di Osimhen), immaginare una campagna acquisti in stile emiri.

Insomma, se arrivasse sulla panchina del Napoli un profilo alla Conte, o alla De Zerbi ma anche alla Gasperini, si avrebbe anche un segnale circa l’utilità della lezione di questa stagione: la capacità di fare un passo di lato, scandendo altri ritmi rispetto a quelli pittoreschi ma evidentemente non memorabili del one man orchestra. Diversamente una scelta in chiave aziendalista, come Stefano Pioli che pure risulta essere molto in alto nella lista dei papabili lascerebbe intendere una volontà di proseguire a tenere il timone ben saldo tra le mani virando sul profilo di un allenatore bravissimo senz’ombra di dubbio, ma evidentemente un sarto capace di utilizzare il materiale che gli viene messo a disposizione, senza particolari crucci tattici e che difficilmente entrerebbe in rotta di collisione con la proprietà su nomi e dettagli del progetto. I margini di rischio? Enormi entrambi, naturalmente: il fallimento di un progetto ambizioso con un allenatore ambizioso significherebbe prima di tutto perderci un sacco di soldi, mentre virare su un’opzione aziendalista e non tornare a splendere avrebbe tutto il sapore del ridimensionamento, in una piazza che con lo scudetto aveva sognato. Un sogno che a breve sarà nelle sale cinematografiche: se il resto sarà un cinepanettone o un bel sequel poi lo deciderà Adl.
beh secondo me invece l'incubo non finirà mai con ADL e famiglia al comando, il loop è quello... dovesse venire Conte come dicono tutti(non ci credo neanche lontanamente), la squadra non la farebbe cmq, stile Anceloffi, quindi mi chiedo a che serve?? a niente, all'epoca prese Anceloffi per oscurare Sarri, ora prenderebbe Conte per far passare nel dimenticatoio quello che stiamo vivendo ora, per andare a fare promesse al vento a Dimaro e vendere 4 magliette in più nelle bancarelle.
vedremo.
purtroppo il solito loop e film(come i cinepanettoni) già visto, aggiungo che Conte è a spasso già da 2 anni e non trova progetti a lui graditi mha vedremo.
quest'anno venderemo i parrucchini azzurri? mha
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da Maverick89 »

Napoli01 ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 12:00 potrebbe essere appena iniziato
Sempre un'iniezione di fiducia e di ottimismo.... se ti incrocia un gatto nero si gratta le palle lui....
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da mezzacapa »

lestat ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 12:05 Intanto,l'articolo e' giusto,equilibrato...e non e' un caso,non arriva dall'interno della nostra stampa locale ed asservita.

Inoltre,io non credo all'arrivo di conte perche' non credo che scenda a compromessi con de laurentiis.
....io tutto questo entusiasmo montante su Antonio Conte francamente non è che lo condivida tantissimo, questa convinzione che il suo avvento significhi in automatico acquisti milionari e arrivo di giocatori di prestigio mi sembra francamente una cazzata, conoscendo il cialtrone.........e infatti già si sta spargendo la voce che il leccese abbia già definito l'attuale organico del Napoli fortissimo..........a parte che come allenatore non mi piace molto, trovo il suo modo di giocare "soporifero" (ma posso capire che questo è un fattore soggettivo), io non mi dimentico che viene dal disastro Tottenham, dove, dopo aver fatto spendere una fortuna al buon Daniel Levy per giocatori che hanno fallito miseramente, visti i risultati modestissimi della sua gestione, ha continuato a pretendere giocatori su giocatori, fino a che il patron s'è cacato il ca**o e lo ha mandato fuori dalle palle.......nel frattempo lasciava uno spogliatoio distrutto, con una squadra totalmente contro, che dire che lo odiava è dire poco, litigi continui e tensione alle stelle per mesi e mesi.........quindi questa leggenda che Antonio Conte sa "mantenere il gruppo" come e meglio di Spalletti me pare na'barzelletta........in ogni caso se arriva, farò comunque il tifo per lui..................
"A.D.L. ha ottenuto con voi la più grande vittoria che potesse mai immaginare: vi ha fatto identificare se stesso con la squadra e quindi voi oggi tifate contro la squadra che affermate di sostenere." (cit. da IL NAPULEGNO)

"Non importa quello che hai fatto con la tua vita, Diego. È importante quello che hai fatto per le nostre vite." (Negro Fontanarrosa)
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lestat
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da lestat »

mezzacapa ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 13:27
lestat ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 12:05 Intanto,l'articolo e' giusto,equilibrato...e non e' un caso,non arriva dall'interno della nostra stampa locale ed asservita.

Inoltre,io non credo all'arrivo di conte perche' non credo che scenda a compromessi con de laurentiis.
....io tutto questo entusiasmo montante su Antonio Conte francamente non è che lo condivida tantissimo, questa convinzione che il suo avvento significhi in automatico acquisti milionari e arrivo di giocatori di prestigio mi sembra francamente una cazzata, conoscendo il cialtrone.........e infatti già si sta spargendo la voce che il leccese abbia già definito l'attuale organico del Napoli fortissimo..........a parte che come allenatore non mi piace molto, trovo il suo modo di giocare "soporifero" (ma posso capire che questo è un fattore soggettivo), io non mi dimentico che viene dal disastro Tottenham, dove, dopo aver fatto spendere una fortuna al buon Daniel Levy per giocatori che hanno fallito miseramente, visti i risultati modestissimi della sua gestione, ha continuato a pretendere giocatori su giocatori, fino a che il patron s'è cacato il ca**o e lo ha mandato fuori dalle palle.......nel frattempo lasciava uno spogliatoio distrutto, con una squadra totalmente contro, che dire che lo odiava è dire poco, litigi continui e tensione alle stelle per mesi e mesi.........quindi questa leggenda che Antonio Conte sa "mantenere il gruppo" come e meglio di Spalletti me pare na'barzelletta........in ogni caso se arriva, farò comunque il tifo per lui..................
Ma,veda (cit.)...parlo per me,entusiasmo non esiste.A me fa schifo conte come allenatore,e anche umanamente.Che ti devo dire piu'?
Se penso che spero nel suo arrivo,si evince quanto mi ha rotto il ca**o de laurentiis...credo.
Detto questo,facciamo un ragionamento.
Io non ho alcuna certezza,e vado per gradi.
Se arriva pioli,italiano,palladino,o chi per loro...siamo tutti d'accordo che e' la classica scelta fatta per tenere sempre tutto sotto controllo,fare un mercato a proprio uso e consumo,gestire tutti i cuolli di ca**o al fine di fottersi i soldi?...penso di si.Penso che siamo tutti,tutti d'accordo che questa e' la scelta aziendalista di comodo.

Se arriva conte,io non ho certezze che non sia cosi'.Ma almeno ho il dubbio.Dubbio che non basta l'arrivo di conte a sciogliere.
L'arrivo di conte,deve poi seguire i fatti.Non e' che arriva conte,e stiamo apposto.
Nun stamme apposto manco po' cazz.
A conte,deve seguire l'arrivo di giocatori importanti,un fottio di soldi spesi,e la certezza che de laurentiis vada a fare il cesso altrove e mangiarsi i soldi del Napoli che gli restano....lontano,altrove,fuori.

E' chiaro il ragionamento? (cit)
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gallopoker
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da gallopoker »

Mah, l'arrivo di Conte non basterebbe, come non è servito il correo Porcellotti.
Questo non cambierà mai, può ecco... spendere qualcosa in più dell'ultimo mercato da puerco
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Kiashan74
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Re: Napoli, l’incubo è (quasi) finito

Messaggio da Kiashan74 »

gallopoker ha scritto: martedì 30 aprile 2024, 15:30 Mah, l'arrivo di Conte non basterebbe, come non è servito il correo Porcellotti.
Questo non cambierà mai, può ecco... spendere qualcosa in più dell'ultimo mercato da puerco
ma certo che non basta parucchino, e comunque sembra che stiamo parlando di un allenatore super vincente, ma io tutto sto vincente non lo vedo proprio tolti i titoli di gobberia varia(addirittura sembra che allegri abbia fatto pure meglio) mi trovo concorde su alcune considerazioni fatte da mezzacapa...per me onestamente è tutto un perdere tempo di notizie per dire come al solito 1000 cose per NON farne nemmeno 1...siamo in ritardo di 20 anni a livello societario abbiamo bisogno di altro è GIà TROPPO TARDI...e a quanto pare l'incubo continua
[youtube]https://youtu.be/Z3_ZIsSvXiI[/youtube]

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"Un anno fa, ho ricevuto un’offerta da 2,5 miliardi di euro per rilevare le quote del Napoli. A quel punto, mi sono chiesto se valesse davvero la pena privarsi di quello che considero un giocattolo appartenente alla mia famiglia. Fino a quando non cambierò idea, non cederò la società."
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