Da zero a dieci

[gallopoker]

ottimo, specie la dieci

[mezzacapa]

....fonte?

[gallopoker]

....fonte?

lo stalker sei tu...

[mezzacapa]

....fonte?

lo stalker sei tu...

...e il garzone del bar sei tu.............

[gallopoker]

....fonte?

lo stalker sei tu...

...e il garzone del bar sei tu.............

mi hai ricambiato mestiere

[mezzacapa]

....fonte?

l'ho presa da tuttonapoli

.....ok. Grazie.
Da notare chi ha iniziato ad offendermi ed insultarmi del tutto gratuitamente in questo thread, quando non mi ero rivolto assolutamente a lui ma a te, facendoti una semplice domanda..........non ho capito a che titolo risponde in mezzo (o, meglio, è chiarissimo che il suo intendo è provocare assolutamente in maniera gratuita). Poi, naturalmente, se si trascende, è per colpa mia.........

[GOL]

pure se la hai presa da tuttonapoli un SONTUOSO ci sta bene lo stesso!

[mezzacapa]

......a me ha colpito il primo punto....veste come un abito su misura certi utenti di questo forum.........

[gallopoker]

onestamente però hamsik fino a metà del secondo tempo è stato da schiaffi, da 4...credo si possa dire senza lesa maestà. Fosse il rigore il problema(che comunque non è arte sua)

[overflow]

da Attivista meridionalista il tweet di Pepe l'ho goduto come una parata decisiva ed ho enrome piacere nel vedere che son sempre di piu quelli che stanno acquisendo consapevolezza di non c'entraci nulla con l'italia

[el loco]

Il dieci è a uerr



Zero alle visioni parziali. Zero a chi è riuscito a sputare via come fosse carne avariata la gara di Marek Hamsik e racchiuderla solamente nell’errore, ininfluente, sul secondo penalty. Mistificatori della realtà, maniaci ossessivi ed ipocondriaci. Sono gli stessi che se il termometro segna 35 affermano sia sintomo di debolezza e con 36.9 restano una settimana a casa da lavoro. Aprite la mente al tutto e liberatela dai vostri pregiudizi sul capitano. Ogni occasione è buona per mitragliare.

Uno come il primo rigore fischiato a favore degli azzurri. Uno come il primo gol su calcio piazzato. Uno come il primo gol di testa in campionato. Uno come la prima espulsione in campionato. E’ stata la gara delle prime volte quella di Bergamo, alcune piacevoli, altre che si vorrebbero dimenticare. Senza dubbio, per penalty e soluzione sui calci da fermo ed aeree vale questo principio: “Il sapore del primo bacio mi aveva deluso come un frutto che si assaggia per la prima volta. Non è nella novità, ma nell’abitudine che si provano i piaceri più grandi”. Jorginho, invece, non sarà per niente d’accordo.

Due gare senza vittoria, sembrava un’eternità. Nella vita l’aspettativa è il vero criterio per definire le sensazioni, il giudice di felicità o delusione. Questo Napoli in poche settimane ha stravolto le convinzioni del 99,9% di addetti ai lavori (sarebbe divertente postare alcuni screen-shoot scritti da sedicenti profeti in estate, che davano il Napoli in lotta per la salvezza), ribaltando la sfera emozionale dei tifosi. Per una squadra che gioca così bene, pare non esserci alternativa alla vittoria. E’ un peso da portare come una macigno su una salita ripida, servono spalle larghe. Per capire l’altro elemento di cui si necessità, togliete una S alla parola “spalle”: anche quelle devono essere grandi, altrimenti gare come quelle di Bergamo non potresti vincerle.

Tre tocchi. Tre rintocchi di un suono meraviglioso. La colonna sonora del Natale azzurro non è Eddie Murphy che in “Una poltrona per due” urla “Io ci vedo e ho anche... ho anche le gambe, io, oddio, guardate: ho due gambe, riesco a camminare! Oh Gesù! Miracolo!”. Ci sarà anche quello, state tranquilli, ma la melodia più dolce sono quei tre tocchi di Gonzalo sulla terza rete azzurra. Non serve altro a Gonzalo per infilare l’anello del Potere nella terra oscura di Mordor: Un anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli”. A voi la nebbia. A noi il Signore degli Anelli. Il tre non è mai stato perfetto quanto oggi.

Quattro reti subite nelle ultime due trasferte. Come a Bologna, nella prima parte della gara il Napoli ha mostrato le venature tipiche di un piatto che è caduto, e che deve mettersi alle spalle le crepe di una gara che ha fatto male al cervello più che alla classifica. Davanti ad un bivio, con lo spettro di ritrovarsi a guardare negli occhi tutte le sue paure, il Napoli trova in Reina l’Acchiappasogni che chiude a valanga su Moralez in avvio gara ed indica la giusta strada da prendere. “Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così”. Quello della vittoria a Bergamo potrebbe essere uno di quei giorni…

Cinque squadre in quattro punti. Regna l’equilibrio, in alcuni casi la paura che si trasforma in tremarella quando leggi il tuo nome davanti a tutti gli altri. E’ come alzarsi sui pedali in un Tappone Dolomitico, come faceva Marco Pantani negli anni migliori. Quando la strada diventa ripida chi non ha coraggio pensa alla ritirata. Altri, invece, trovano la forza per combattere l’assioma che a vincere siano sempre i più potenti. La fuga apre l’orizzonte ad un brivido intenso e la forza diventa terrore. Non sappiamo quando qualcuno potrà avere la forza di alzarsi sui pedali in questo campionato, siamo però certi che nel cuore di questo Napoli rivive un po' l’animo del Pirata. Proprio come in quello di Marco…

Sei a David Lopez, perché mette in campo tutto quello che ha. La questione, però, va guardata da altra prospettiva: può il Napoli permettersi che il suo primo ricambio per la mediana sia uno che difficilmente può ambire ad un voto più alto della sufficienza? Evidentemente, per dove è stata fissata l’asticella, non è più accettabile. Il film di Natale del patron De Laurentiis è terzo negli incassi del week-end, con 1.218.512 di euro portati a casa al botteghino. Una promessa è una promessa presidente!

Sette al Grinch Mertens. Incurante dello spirito natalizio, il belga infierisce su Stendardo con una finta che rischia di disintegrare le ginocchia del povero difensore dell’Atalanta. In questo stato di forma, Dries ha lo stesso effetto a gara in corso di Antonino Cannavacciuolo che prende un uovo e lo apre in due. Da una parte il bianco splendore della sua classe, dall’altro il rosso vergogna degli avversari seminati alle sue spalle. Il miglior 12° uomo del campionato italiano. Con tre giri di distacco sul secondo.

Otto rigori segnati su diciassette calciati da Hamsik. Eh già, quello sbagliato a Bergamo era proprio quello del numero che corrisponde ad una disgrazia. Un errore che non può oscurare in nessun modo l’impatto di Marek: il rigore (quello utile) realizzato, l’assist no-look di sinistro per la cavalcata trionfale di Higuain. Fare tante cose benino non è più utile di fare due cose pesanti più di una donna nello shopping natalizio. A questo punto, per il bene e l’armonia di tutti, la scelta clamorosa sui rigori appare inevitabile. Non li vogliamo più! Già hanno attentato alla psiche di Gonzalo, ora anche Marek. Ma chi ce lo fa fare? Facciamo un esposto alla Lega, i nostri penalty (rari come una penna che scrive accanto al telefono quando hai da segnare il numero) doniamoli alla Juventus. Tanto lì, uno più, uno meno, nemmeno ci farebbero caso.

Nove… e che te lo dico a fare. “Tu stai parlando con qualcuno e gli fai “Certo che Rachel Walsh è è è proprio un gran bel pezzo di f**a, che te lo dico a fare”. Gonzalo Higuain? E che te lo dico a fare. Infiltrato, come Donnie Brasco, illude il nemico di essere suo amico con degli errori che non fanno onore al suo pedigree nel primo tempo. E’ Bergamo, ma sembra Kinshasa. L’Atalanta è Foreman, Gonzalo è Ali che Vola come una farfalla e punge come un’ape. Dagli spalti l’urlo Higuain, Higuain, risuona come l’”Ali bomaye” di quella memorabile pagina di sport scritta nel 1974. Il primo colpo, poi il secondo. L’avversario è al tappeto. Gli insulti razzisti mutilati. A cantare è solo Napoli. Gonzalo bomaye! Gonzalo bomaye!.

Dieci alla storia che si diverte con i suoi ricorsi. Napoli ha fatto l’amore con tanti popoli, ma nessuno ha lasciato più tracce di quello iberico. A distanza di secoli, uno spagnolo diventa il simbolo più lampante dell’amore viscerale di Partenope. Reina abbraccia i compagni, Reina salta come una molla impazzita ad ogni gol, Reina difende il popolo che rappresenta sui social. C’è uno stadio che ingiuria, ci sono assalti fisici a colleghi, c’è un odio che non è spiegabile e giustificabile con la rivalità sportiva. Sono gli stessi che si scandalizzano perché gli tolgono il Crocefisso dalla scuola, poi la domenica vanno allo stadio a sputare veleno. Sono quelli che si nascondo dietro al calcio per tirare fuori la pochezza di una vita vissuta con un senso di inferiorità latente. Gonzalo segna la rete numero 16, numero che ricorda le facce di qualcuno. Reina porta tifosi a lezione di civiltà sui social. Ora apparecchiate pure le vostre tavole a festa con l’ipocrisia. Qui sentiamo più fratellanza con uno spagnolo, che uno che sulla carta d’identità ha scritta la nostra stessa nazionalità. Di chi è la colpa?

bello tutto ma sto punto in particolare.

cmq e' una rubrica settimanale che fa tuttonapoli

[mezzacapa]

l'ho presa da tuttonapoli

.....ok. Grazie.
Da notare chi ha iniziato ad offendermi ed insultarmi del tutto gratuitamente in questo thread, quando non mi ero rivolto assolutamente a lui ma a te, facendoti una semplice domanda..........non ho capito a che titolo risponde in mezzo (o, meglio, è chiarissimo che il suo intendo è provocare assolutamente in maniera gratuita). Poi, naturalmente, se si trascende, è per colpa mia.........

Vabbè ma anche la tua era una domanda con un lieve intento provocatorio

......in che senso?