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Lo stop di Simon Kjaer è l'ultima tegola caduta su Stefano Pioli, allenatore del Milan. Il quadro, del resto, è quello di una serie di infortuni che stanno colpendo tante squadre. Si gioca troppo? "È difficile immaginare un calendario diverso - risponde il tecnico rossonero - che si giochi troppo è evidente e la salute dei giocatori così è a rischio. Si gioca ogni due-tre giorni, questo vale anche per gli avversari. Per me quando parlate di turnover è questo il problema: non è turnover, a parte che io non ci credo, ma diventa naturale perché devi far rifiatare i giocatori. Si gioca tantissimo, non so cosa si possa rivedere, se magari meno squadre nei campionati nazionali o meno soste. Però che si giochi tanto è evidente".
Se non cambiano i calendari bisogna ricorrere al turnover scientifico che faceva Benitez con De Nicola. Dopo massimo 3 partite ti siedi in panchina, anche se sei KK.
IcemanAC
1 Fate conto che ogni pensiero da me esposto sia preceduto da un "secondo me". Non lavoro nel Napoli. Non ho contatti diretti nel Napoli. Sono un semplice tifoso che esprime, garbatamente, i propri pensieri.
2 Il nostro presidente è un pappone ed antepone interessi economici a quelli sportivi
3 Il presidente è uno sparaOO seriale (Scugnizzeria, Superlega, stadio di proprietà,...). Se credete ad ogni sua sparata siete boccaloni
Simon Kjær dovrà stare fermo sei mesi dopo l'operazione. Il Milan con una nota ufficiale comunica che il centrale danese è stato sottoposto ad artroscopia del ginocchio sinistro per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e la reinserzione del legamento collaterale mediale. L'intervento, effettuato presso la Clinica La Madonnina, è perfettamente riuscito ed è stato eseguito dal Dr. Roberto Pozzoni con l'apporto dell'équipe del CTS (Centro di Traumatologia dello Sport) del Galeazzi alla presenza del Responsabile sanitario del Club, Stefano Mazzoni.
Marek Hamšík ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport.
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.