OT LE VOCI DI DENTRO
Moderatore: Redazione Napoli Magazine
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Eduardo stava cercando un attore che facesse la parte del dottore in Natale in casa Cupiello. Pupella gli segnalò un attore da sceneggiata, che non costava molto. Lui, con qualche perplessità, lo prese. L'attore entrò in compagnia e cominciarono le prove. La sera della prima, quando entrò in scena, Pupella, come da copione, gli chiese: "Dottò, come sta?" (il marito, naturalmente). Scena muta. Allora Pupella fissando Eduardo, nel letto ripeté la domanda: "Dottò, come sta?". E questo non rispondeva. Eduardo, dal letto: "Ve l'avevo ditt che non era buono il dottore". Perchè Eduardo in scena suggeriva le battute e il pubblico non se ne accorgeva. Pupella disperata ripeté la domanda: "Dottò, come sta? Datemi almeno una parola di speranza".A questo punto, finalmente, l'attore la guardò e disse: "Non c'è speranza".E se ne andò terrorizzato. Dal letto Eduardo, rivolto a Pupella: "Te l'avev ritt i' che nun l'avevama chiamà stu duttore perchè non era cosa, non era buono, hai sprecato solo 'e sold a chiamarlo". E Pupella, di rimando: "E sold' miei? E sold' tuoi!"
Spogliatoi separati tra i tifosi del Napoli ed i tifosi del presidente.
Il mio grande rimpianto è di non averlo mai visto in scena....bicie' ha scritto:dopo tanto discutere un piccolo aneddoto per rifarsi la bocca:
Eduardo stava cercando un attore che facesse la parte del dottore in Natale in casa Cupiello. Pupella gli segnalò un attore da sceneggiata, che non costava molto. Lui, con qualche perplessità, lo prese. L'attore entrò in compagnia e cominciarono le prove. La sera della prima, quando entrò in scena, Pupella, come da copione, gli chiese: "Dottò, come sta?" (il marito, naturalmente). Scena muta. Allora Pupella fissando Eduardo, nel letto ripeté la domanda: "Dottò, come sta?". E questo non rispondeva. Eduardo, dal letto: "Ve l'avevo ditt che non era buono il dottore". Perchè Eduardo in scena suggeriva le battute e il pubblico non se ne accorgeva. Pupella disperata ripeté la domanda: "Dottò, come sta? Datemi almeno una parola di speranza".A questo punto, finalmente, l'attore la guardò e disse: "Non c'è speranza".E se ne andò terrorizzato. Dal letto Eduardo, rivolto a Pupella: "Te l'avev ritt i' che nun l'avevama chiamà stu duttore perchè non era cosa, non era buono, hai sprecato solo 'e sold a chiamarlo". E Pupella, di rimando: "E sold' miei? E sold' tuoi!"
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io si ... ma avevo 9 anni ... non ho apprezzato tutto quella sera, era Natale in casa Cupiello ricordo che nonostante la mia eta' rimasi estasiato era la prima volta che andavo a Teatro.ilgatto ha scritto:Il mio grande rimpianto è di non averlo mai visto in scena....bicie' ha scritto:dopo tanto discutere un piccolo aneddoto per rifarsi la bocca:
Eduardo stava cercando un attore che facesse la parte del dottore in Natale in casa Cupiello. Pupella gli segnalò un attore da sceneggiata, che non costava molto. Lui, con qualche perplessità, lo prese. L'attore entrò in compagnia e cominciarono le prove. La sera della prima, quando entrò in scena, Pupella, come da copione, gli chiese: "Dottò, come sta?" (il marito, naturalmente). Scena muta. Allora Pupella fissando Eduardo, nel letto ripeté la domanda: "Dottò, come sta?". E questo non rispondeva. Eduardo, dal letto: "Ve l'avevo ditt che non era buono il dottore". Perchè Eduardo in scena suggeriva le battute e il pubblico non se ne accorgeva. Pupella disperata ripeté la domanda: "Dottò, come sta? Datemi almeno una parola di speranza".A questo punto, finalmente, l'attore la guardò e disse: "Non c'è speranza".E se ne andò terrorizzato. Dal letto Eduardo, rivolto a Pupella: "Te l'avev ritt i' che nun l'avevama chiamà stu duttore perchè non era cosa, non era buono, hai sprecato solo 'e sold a chiamarlo". E Pupella, di rimando: "E sold' miei? E sold' tuoi!"
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Io ho avuto la fortuna di vedere altri grandi attori sulla scena, Luisa Conte e Nino Taranto su tutti (i miei erano abbonati al Sannazzaro), purtroppo Eduardo mai. Del resto quando si ritirò dalle scene io avevo 15 anni...bicie' ha scritto:io si ... ma avevo 9 anni ... non ho apprezzato tutto quella sera, era Natale in casa Cupiello ricordo che nonostante la mia eta' rimasi estasiato era la prima volta che andavo a Teatro.ilgatto ha scritto:Il mio grande rimpianto è di non averlo mai visto in scena....bicie' ha scritto:dopo tanto discutere un piccolo aneddoto per rifarsi la bocca:
Eduardo stava cercando un attore che facesse la parte del dottore in Natale in casa Cupiello. Pupella gli segnalò un attore da sceneggiata, che non costava molto. Lui, con qualche perplessità, lo prese. L'attore entrò in compagnia e cominciarono le prove. La sera della prima, quando entrò in scena, Pupella, come da copione, gli chiese: "Dottò, come sta?" (il marito, naturalmente). Scena muta. Allora Pupella fissando Eduardo, nel letto ripeté la domanda: "Dottò, come sta?". E questo non rispondeva. Eduardo, dal letto: "Ve l'avevo ditt che non era buono il dottore". Perchè Eduardo in scena suggeriva le battute e il pubblico non se ne accorgeva. Pupella disperata ripeté la domanda: "Dottò, come sta? Datemi almeno una parola di speranza".A questo punto, finalmente, l'attore la guardò e disse: "Non c'è speranza".E se ne andò terrorizzato. Dal letto Eduardo, rivolto a Pupella: "Te l'avev ritt i' che nun l'avevama chiamà stu duttore perchè non era cosa, non era buono, hai sprecato solo 'e sold a chiamarlo". E Pupella, di rimando: "E sold' miei? E sold' tuoi!"
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i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.ilgatto ha scritto:Io ho avuto la fortuna di vedere altri grandi attori sulla scena, Luisa Conte e Nino Taranto su tutti (i miei erano abbonati al Sannazzaro), purtroppo Eduardo mai. Del resto quando si ritirò dalle scene io avevo 15 anni...bicie' ha scritto:io si ... ma avevo 9 anni ... non ho apprezzato tutto quella sera, era Natale in casa Cupiello ricordo che nonostante la mia eta' rimasi estasiato era la prima volta che andavo a Teatro.ilgatto ha scritto: Il mio grande rimpianto è di non averlo mai visto in scena....
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Per esempio, per tornare al discorso Eduardo, Luisa Conte è un'attrice che ha lavorato molto con Eduardo e ha sicuramente imparato tantissimo, ma si è espressa al meglio quando ha lavorato da sola, liberandosi dei limiti strettissimi che Eduardo imponeva ai suoi attori, riuscendo a far emergere la sua natura autenticamente popolare, la sua verve comica e la sua capacità di improvvisazione...bicie' ha scritto:i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.ilgatto ha scritto:Io ho avuto la fortuna di vedere altri grandi attori sulla scena, Luisa Conte e Nino Taranto su tutti (i miei erano abbonati al Sannazzaro), purtroppo Eduardo mai. Del resto quando si ritirò dalle scene io avevo 15 anni...bicie' ha scritto: io si ... ma avevo 9 anni ... non ho apprezzato tutto quella sera, era Natale in casa Cupiello ricordo che nonostante la mia eta' rimasi estasiato era la prima volta che andavo a Teatro.
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perfettamente d'accordo, ma questo succede a tutti gli attori che hanno talento e stoffa ... quando si "lasciano" o affondano o emergono su questo il teatro non perdona.ilgatto ha scritto:Per esempio, per tornare al discorso Eduardo, Luisa Conte è un'attrice che ha lavorato molto con Eduardo e ha sicuramente imparato tantissimo, ma si è espressa al meglio quando ha lavorato da sola, liberandosi dei limiti strettissimi che Eduardo imponeva ai suoi attori, riuscendo a far emergere la sua natura autenticamente popolare, la sua verve comica e la sua capacità di improvvisazione...bicie' ha scritto:i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.ilgatto ha scritto: Io ho avuto la fortuna di vedere altri grandi attori sulla scena, Luisa Conte e Nino Taranto su tutti (i miei erano abbonati al Sannazzaro), purtroppo Eduardo mai. Del resto quando si ritirò dalle scene io avevo 15 anni...
Nel caso di Luisa Conte, gia' si vedeva il suo valore, basta vedere l'interpretazione in " Non ti pago " ... una perla.
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Bella, come è anche quella in Bene mio, Core mio.bicie' ha scritto:perfettamente d'accordo, ma questo succede a tutti gli attori che hanno talento e stoffa ... quando si "lasciano" o affondano o emergono su questo il teatro non perdona.ilgatto ha scritto:Per esempio, per tornare al discorso Eduardo, Luisa Conte è un'attrice che ha lavorato molto con Eduardo e ha sicuramente imparato tantissimo, ma si è espressa al meglio quando ha lavorato da sola, liberandosi dei limiti strettissimi che Eduardo imponeva ai suoi attori, riuscendo a far emergere la sua natura autenticamente popolare, la sua verve comica e la sua capacità di improvvisazione...bicie' ha scritto: i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.
Nel caso di Luisa Conte, gia' si vedeva il suo valore, basta vedere l'interpretazione in " Non ti pago " ... una perla.
Su Youtube si trova una registrazione di Miseria e Nobiltà in cui una Luisa Conte giovanissima interpreta la signorina Gemma. Tra l'altro in quello spettacolo fa il suo esordio Luca nella parte di Peppiniello ed è molto commovente la presentazione dello spettacolo, in cui Eduardo presenta al pubblico suo figlio e chiede clemenza per un bambino di 6 anni che per la prima volta si cimenta sul palcoscenico. E' una registrazione molto bella, che consiglio vivamente. C'è Ugo D'Alessio nel ruolo di Pasquale e una giovanissima Isa Danieli nel ruolo della cameriera di Gemma...
Indubbiamente.ilgatto ha scritto:Opinione la mia, opinione la tua. Va bene cosìlestat ha scritto:No,questo non e' quanto...questa e' una tua opinione...ilgatto ha scritto:A parte che l'assenza di scenografia è scenografia, non si può dire che nell'allestimento di Servillo non ci fosse scenografia. Era essenziale, algida nel primo atto, cupa nel secondo, luminosa come la rivelazione finale nel terzo, seguendo perfettamente lo sviluppo e gli snodi della vicenda. Per non parlare della splendida idea del pannello trasparente presente nel secondo atto, con i Cimmaruta che si susseguivano in scena passando attraverso quello spazio intermedio, a metà strada tra realtà e inconscio.
Il cast di ottimo livello, a prescindere dai Servillo. Superlativa Chiara Baffi nella parte della cameriera, ottimi Gigio Morra e Betti Pedrazzi nella parte di Don Pasquale e Donna Rosa. Qualche elemento un pò più debole c'era ma era in parti secondarie, Capa d'angelo e il figlio di Don Pasquale, in particolare. Poca roba. Il resto del cast era di alto livello.
La regia era perfetta. Ogni singolo movimento in scena era preciso e studiato nei dettagli. Il ritmo serratissimo e senza cali. Insomma, un lavoro di altissimo valore, valore riconosciuto unanimemente dalla critica e dal pubblico di mezzo mondo, soprattutto da quel pubblico che, per sua fortuna, non ha mai visto quelle benedette registrazioni Rai, massime responsabili dell'edificazione del mito (questa è una considerazione mia, non vi appizzate).
E questo è quanto.
A ogni modo,io esco da questo pseudo conflitto interiore sulla mitizzazione che mi interessa il giusto.Ho visto compagnie amatoriali interpretare Eduardo in maniera straordinaria,ho visto professionisti fare altrettanto(Servillo con Sabato,domenica e lunedi...Luca con Napoli milionaria!),e altri fare malissimo(Silvio Orlando con Questi fantasmi,e di Ranieri non parlo per pudore).
Quindi,partendo da questo...
Allora,la scenografia non c'e'.L'assenza di scenografia non e' scenografia.La scenografia,ripeto...non c'e'.Quella e' idea.Minimale,artistica...tutto quello che si vuole,puo' piacere o meno.Personalmente,non rappresenta l'idea e non rispetta l'atmosfera.E non valorizza nemmeno gli attori,se e' per questo.Una scusa che si tende a raccontare sulle scene ridotte all'asso,spacciate per idea.Ma vabbe'...
Cast...come ho detto,a parte i Servillo...nemmeno al meglio,ma bravi...cosi' cosi'.Nessuno si segnala per interpretazioni di un certo spessore,ma tutti viaggiano su uno standard medio,con alcuni picchi verso il mediocre.
Regia...male.Ritmo altalenante,mala gestione dei tempi drammatici,troppe situazioni in cui si privilegia mettere l'accento su qualche battuta che tende al brillante,molti attori sciupano diverse battute importanti e a volte interi monologhi,segno di fretta e di non perfetta comprensione del testo.Responsabilita' della regia.Tecnicamente spesso si provocano piu' che recitare,stando troppo vicini che quasi ti aspetti vengano alle mani.Il regista che ha fatto?...se non si e' reso conto,ha sbagliato.Se l'ha permesso,e' una scelta orrenda.In generale,troppo pressapochismo.Si e' andati in scena con il pilota automatico,e francamente l'ho avvertito con un certo fastidio.
Ecco.
Non entro nel merito dei gusti personali,mi limito a dire che la scenografia non deve seguire esattamente le direttive dell'autore.Ma deve creare il contesto,l'atmosfera,aiutare ad immergersi nella storia attori e spettatori.Queste sono le uniche direttive possibili.Per cui il discorso di chi vuole seguire in maniera maniacale le scenografie di Eduardo,non lo condivido e francamente non ne ho particolare riscontro.ilgatto ha scritto:Ma sulla scenografia voglio dire ancora qualcosa. La tua frase è un controsenso. La scenografia c'è sempre in quanto per scenografia si intende l'ideazione di elementi scenici, scegliere di non mettere nulla in scena significa comunque fare scenografia. Può piacere o meno, ma non si può dire che sia assente.ilgatto ha scritto:Opinione la mia, opinione la tua. Va bene cosìlestat ha scritto: No,questo non e' quanto...questa e' una tua opinione...
A ogni modo,io esco da questo pseudo conflitto interiore sulla mitizzazione che mi interessa il giusto.Ho visto compagnie amatoriali interpretare Eduardo in maniera straordinaria,ho visto professionisti fare altrettanto(Servillo con Sabato,domenica e lunedi...Luca con Napoli milionaria!),e altri fare malissimo(Silvio Orlando con Questi fantasmi,e di Ranieri non parlo per pudore).
Quindi,partendo da questo...
Allora,la scenografia non c'e'.L'assenza di scenografia non e' scenografia.La scenografia,ripeto...non c'e'.Quella e' idea.Minimale,artistica...tutto quello che si vuole,puo' piacere o meno.Personalmente,non rappresenta l'idea e non rispetta l'atmosfera.E non valorizza nemmeno gli attori,se e' per questo.Una scusa che si tende a raccontare sulle scene ridotte all'asso,spacciate per idea.Ma vabbe'...
Cast...come ho detto,a parte i Servillo...nemmeno al meglio,ma bravi...cosi' cosi'.Nessuno si segnala per interpretazioni di un certo spessore,ma tutti viaggiano su uno standard medio,con alcuni picchi verso il mediocre.
Regia...male.Ritmo altalenante,mala gestione dei tempi drammatici,troppe situazioni in cui si privilegia mettere l'accento su qualche battuta che tende al brillante,molti attori sciupano diverse battute importanti e a volte interi monologhi,segno di fretta e di non perfetta comprensione del testo.Responsabilita' della regia.Tecnicamente spesso si provocano piu' che recitare,stando troppo vicini che quasi ti aspetti vengano alle mani.Il regista che ha fatto?...se non si e' reso conto,ha sbagliato.Se l'ha permesso,e' una scelta orrenda.In generale,troppo pressapochismo.Si e' andati in scena con il pilota automatico,e francamente l'ho avvertito con un certo fastidio.
Ecco.
Da questo punto di vista rappresentare Eduardo può essere molto semplice. Nei suoi copioni ci sono indicazioni di scenografia molto precise. Ti dice quale deve essere il mobilio, come deve essere disposto, a volte ti da indicazioni addirittura sul colore delle tende e della carta da parati. Basta adeguarsi ed il gioco è fatto. Oppure si può decidere di farsi venire un'altra idea. Ed è quello che hanno fatto i Servillo, riducendo all'essenziale gli elementi di scena, lavorando molto sulle luci e le ombre, sulle atmosfere.
E' una vecchia diatriba tra me ed il regista della mia compagnia che quando facciamo un lavoro di Eduardo vuole seguire alla lettera le indicazioni del testo ingolfando la scena di una marea di oggetti, per lo pù inutili. Io tendo più a sottrarre. In scena, per me, va solo quello che è essenziale. Se c'è un fucile in scena, prima o poi deve sparare, diceva Cechov; se non spara non serve a nulla e allora meglio non metterlo.
Ce ne passa pero' con la rappresentazione che abbiamo visto in tv,dove la scenografia non c'e'.Poi possiamo mascherarla come scelta autorale,bla bla bla...ma se ti dico che conosco la produzione,e la scelta e' stata fatta per pura e semplice praticita' di tutto un discorso di repliche,te la prendi?
Poi per amor del cielo,puoi non credermi e non c'e' mica problema...
Mah,se si e' espressa al meglio non so.Di certo ha assecondato quello che il pubblico voleva da lei,il che non e' necessariamente un bene.Poi per amor del cielo,parliamo di una delle attrici piu' significative a livello teatrale.Ma dissento nella maniera piu' assoluta che la sua interpretazione in "Nu bambeniello e tre San Giuseppe" sia necessariamente meglio di quella in "Mia famiglia".Inoltre,tutta sta questione dei limiti strettissimi...mah,boh,bah...ilgatto ha scritto:Per esempio, per tornare al discorso Eduardo, Luisa Conte è un'attrice che ha lavorato molto con Eduardo e ha sicuramente imparato tantissimo, ma si è espressa al meglio quando ha lavorato da sola, liberandosi dei limiti strettissimi che Eduardo imponeva ai suoi attori, riuscendo a far emergere la sua natura autenticamente popolare, la sua verve comica e la sua capacità di improvvisazione...bicie' ha scritto:i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.ilgatto ha scritto: Io ho avuto la fortuna di vedere altri grandi attori sulla scena, Luisa Conte e Nino Taranto su tutti (i miei erano abbonati al Sannazzaro), purtroppo Eduardo mai. Del resto quando si ritirò dalle scene io avevo 15 anni...
Ma io ti posso pure credere. Il fatto è che a me quella scelta, qualunque sia la motivazione, sembra azzeccata.lestat ha scritto:Non entro nel merito dei gusti personali,mi limito a dire che la scenografia non deve seguire esattamente le direttive dell'autore.Ma deve creare il contesto,l'atmosfera,aiutare ad immergersi nella storia attori e spettatori.Queste sono le uniche direttive possibili.Per cui il discorso di chi vuole seguire in maniera maniacale le scenografie di Eduardo,non lo condivido e francamente non ne ho particolare riscontro.ilgatto ha scritto:Ma sulla scenografia voglio dire ancora qualcosa. La tua frase è un controsenso. La scenografia c'è sempre in quanto per scenografia si intende l'ideazione di elementi scenici, scegliere di non mettere nulla in scena significa comunque fare scenografia. Può piacere o meno, ma non si può dire che sia assente.ilgatto ha scritto: Opinione la mia, opinione la tua. Va bene così
Da questo punto di vista rappresentare Eduardo può essere molto semplice. Nei suoi copioni ci sono indicazioni di scenografia molto precise. Ti dice quale deve essere il mobilio, come deve essere disposto, a volte ti da indicazioni addirittura sul colore delle tende e della carta da parati. Basta adeguarsi ed il gioco è fatto. Oppure si può decidere di farsi venire un'altra idea. Ed è quello che hanno fatto i Servillo, riducendo all'essenziale gli elementi di scena, lavorando molto sulle luci e le ombre, sulle atmosfere.
E' una vecchia diatriba tra me ed il regista della mia compagnia che quando facciamo un lavoro di Eduardo vuole seguire alla lettera le indicazioni del testo ingolfando la scena di una marea di oggetti, per lo pù inutili. Io tendo più a sottrarre. In scena, per me, va solo quello che è essenziale. Se c'è un fucile in scena, prima o poi deve sparare, diceva Cechov; se non spara non serve a nulla e allora meglio non metterlo.
Ce ne passa pero' con la rappresentazione che abbiamo visto in tv,dove la scenografia non c'e'.Poi possiamo mascherarla come scelta autorale,bla bla bla...ma se ti dico che conosco la produzione,e la scelta e' stata fatta per pura e semplice praticita' di tutto un discorso di repliche,te la prendi?
Poi per amor del cielo,puoi non credermi e non c'e' mica problema...
E per carita',io questo non lo discuto nemmeno...ho capito che a te e' piaciuta.ilgatto ha scritto:Ma io ti posso pure credere. Il fatto è che a me quella scelta, qualunque sia la motivazione, sembra azzeccata.lestat ha scritto:Non entro nel merito dei gusti personali,mi limito a dire che la scenografia non deve seguire esattamente le direttive dell'autore.Ma deve creare il contesto,l'atmosfera,aiutare ad immergersi nella storia attori e spettatori.Queste sono le uniche direttive possibili.Per cui il discorso di chi vuole seguire in maniera maniacale le scenografie di Eduardo,non lo condivido e francamente non ne ho particolare riscontro.ilgatto ha scritto: Ma sulla scenografia voglio dire ancora qualcosa. La tua frase è un controsenso. La scenografia c'è sempre in quanto per scenografia si intende l'ideazione di elementi scenici, scegliere di non mettere nulla in scena significa comunque fare scenografia. Può piacere o meno, ma non si può dire che sia assente.
Da questo punto di vista rappresentare Eduardo può essere molto semplice. Nei suoi copioni ci sono indicazioni di scenografia molto precise. Ti dice quale deve essere il mobilio, come deve essere disposto, a volte ti da indicazioni addirittura sul colore delle tende e della carta da parati. Basta adeguarsi ed il gioco è fatto. Oppure si può decidere di farsi venire un'altra idea. Ed è quello che hanno fatto i Servillo, riducendo all'essenziale gli elementi di scena, lavorando molto sulle luci e le ombre, sulle atmosfere.
E' una vecchia diatriba tra me ed il regista della mia compagnia che quando facciamo un lavoro di Eduardo vuole seguire alla lettera le indicazioni del testo ingolfando la scena di una marea di oggetti, per lo pù inutili. Io tendo più a sottrarre. In scena, per me, va solo quello che è essenziale. Se c'è un fucile in scena, prima o poi deve sparare, diceva Cechov; se non spara non serve a nulla e allora meglio non metterlo.
Ce ne passa pero' con la rappresentazione che abbiamo visto in tv,dove la scenografia non c'e'.Poi possiamo mascherarla come scelta autorale,bla bla bla...ma se ti dico che conosco la produzione,e la scelta e' stata fatta per pura e semplice praticita' di tutto un discorso di repliche,te la prendi?
Poi per amor del cielo,puoi non credermi e non c'e' mica problema...
Su Luisa Conte, gusto personale. Io la preferisco nella sua versione più comica, anche se le commedie che interpretava, principalmente quelle di Di Maio, erano decisamente inferiori a quelle eduardiae. Con l'unica eccezione di una splendida versione di 'Morte di Carnevale' di Viviani, con i fratelli Taranto, Tullio Del Matto e altri.lestat ha scritto:Mah,se si e' espressa al meglio non so.Di certo ha assecondato quello che il pubblico voleva da lei,il che non e' necessariamente un bene.Poi per amor del cielo,parliamo di una delle attrici piu' significative a livello teatrale.Ma dissento nella maniera piu' assoluta che la sua interpretazione in "Nu bambeniello e tre San Giuseppe" sia necessariamente meglio di quella in "Mia famiglia".Inoltre,tutta sta questione dei limiti strettissimi...mah,boh,bah...ilgatto ha scritto:Per esempio, per tornare al discorso Eduardo, Luisa Conte è un'attrice che ha lavorato molto con Eduardo e ha sicuramente imparato tantissimo, ma si è espressa al meglio quando ha lavorato da sola, liberandosi dei limiti strettissimi che Eduardo imponeva ai suoi attori, riuscendo a far emergere la sua natura autenticamente popolare, la sua verve comica e la sua capacità di improvvisazione...bicie' ha scritto: i miei invece erano abbonati al politeama e spesso mi portavano con loro, ogni anno pero' non mancava la puntata al Sannazzaro per il duo Conte - Taranto ... magnifici !!! Uscivo piegato in due dalle risate.
Sul discorso della libertà che Eduardo lasciava ai suoi attori, ci sono diversi aneddoti che testimoniano come Eduardo spiegava agli attori il modo in cui andava recitata ogni singola battuta e non lasciasse il minimo spazio all'improvvisazione. Non che sia un male, era il suo modo di concepire il teatro. Gli attori dovevano seguire un binario ben tracciato, ed era Eduardo a tracciarlo. Quest'approccio ha giovato moltissimo a tantissimi artisti che approdati al teatro di Eduardo da giovani, hanno imparato la disciplina, il rispetto dei limiti, la misura. Il rovescio della medaglia è che spesso alcuni attori già apprezzati o formatisi secondo una diversa tradizione teatrale mal sopportavano questa forma di imposizione. Per esempio Tina Pica per anni ha avuto del risentimento per Eduardo a causa di una lite nata da un'improvvisazione dell'attrice che Eduardo non gradì...
- falanghina
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