Secondo me...
Moderatore: Redazione Napoli Magazine
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Secondo me...
In Champion il Napoli non ha affatto demeritato, anzi ha prevalso nel gioco ma è stato sterile in fase di realizzazione.
Nell'andata di campionato avevamo vinto con fortuna con una zuccata di Simeone e anche ieri si poteva vincere, con maggiore concretezza sottoporta di Kvara e Olivera. I centrali milanisti hanno fatto una grande partita, ma alla fine osimhen il suo gol l'ha fatto.
Quindi amarezza per il traguardo sfumato, ma non depressione, la squadra è calata, questo lo vede chiunque, ma non la vedo crollata, per domenica se giochiamo a questo livello e ne buttiamo dentro un paio, possiamo vincere.
Una cosa che manca, a mio parere, è che a sinistra, se kvara prende la palla e si accentra, portandosi regolarmente dietro 2-3 avversari, qualcuno (Olivera, Zielinski) deve liberarsi all'ala sinistra per un cross veloce su osimhen, cosa che ieri è stata fatta di rado. L'ha fatto Raspadori sulla destra e lì è venuto il gol. Invece sull'ala sinistra, nell'ultimo periodo, ti fanno il passaggino indietro.
Altra cosa che quest'anno è mancata, questa per tutta la stagione, mentre gli altri anni eravamo forti, è il tiro da fuori. In questo periodo, siccome la manovra ultimamente è lenta, la squadra avversaria (non solo il Milan anche il Lecce) ha tutto il tempo di chiudersi e i nostri Il più delle volte, la tirano sugli avversari o alta o a lato. Poi non trovano spazio per il tiro, tentano il passaggio filtrante, ma lo sbagliano perché l'area avversaria a quel punto è intasata e la palla non passa mai.
Comunque abbiamo perso un obiettivo, che era quasi impossibile di per sé, lo scudetto possiamo vincerlo anche con una squadra fisicamente in difficoltà, se non crollano psicologicamente, e qui sta a Spalletti tenerli su.
Re: Secondo me...
Ottimo commento che condivido in totofrankpowerful ha scritto: ↑mercoledì 19 aprile 2023, 11:59 nel giudizio sulla doppia sfida di Champions, siamo rimasti ancora influenzati dalla figuraccia fatta in campionato e sono stati espressi giudizi troppo negativi.
In Champion il Napoli non ha affatto demeritato, anzi ha prevalso nel gioco ma è stato sterile in fase di realizzazione.
Nell'andata di campionato avevamo vinto con fortuna con una zuccata di Simeone e anche ieri si poteva vincere, con maggiore concretezza sottoporta di Kvara e Olivera. I centrali milanisti hanno fatto una grande partita, ma alla fine osimhen il suo gol l'ha fatto.
Quindi amarezza per il traguardo sfumato, ma non depressione, la squadra è calata, questo lo vede chiunque, ma non la vedo crollata, per domenica se giochiamo a questo livello e ne buttiamo dentro un paio, possiamo vincere.
Una cosa che manca, a mio parere, è che a sinistra, se kvara prende la palla e si accentra, portandosi regolarmente dietro 2-3 avversari, qualcuno (Olivera, Zielinski) deve liberarsi all'ala sinistra per un cross veloce su osimhen, cosa che ieri è stata fatta di rado. L'ha fatto Raspadori sulla destra e lì è venuto il gol. Invece sull'ala sinistra, nell'ultimo periodo, ti fanno il passaggino indietro.
Altra cosa che quest'anno è mancata, questa per tutta la stagione, mentre gli altri anni eravamo forti, è il tiro da fuori. In questo periodo, siccome la manovra ultimamente è lenta, la squadra avversaria (non solo il Milan anche il Lecce) ha tutto il tempo di chiudersi e i nostri Il più delle volte, la tirano sugli avversari o alta o a lato. Poi non trovano spazio per il tiro, tentano il passaggio filtrante, ma lo sbagliano perché l'area avversaria a quel punto è intasata e la palla non passa mai.
Comunque abbiamo perso un obiettivo, che era quasi impossibile di per sé, lo scudetto possiamo vincerlo anche con una squadra fisicamente in difficoltà, se non crollano psicologicamente, e qui sta a Spalletti tenerli su.
“Napoli è stato e resta un grande amore, che ho vissuto appieno per dodici anni. Ho ancora alcune amicizie, anche con i giocatori, sebbene le mie scarse doti di comunicatore mi frenino. Quando è possibile sento De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero dal primo giorno dell’addio.