LA MIGLIORE NON C’È

[gallopoker]

Il Napoli del riscatto è come la sedia di Miseria e Nobiltà per il marchesino: non c’è.

L’unica cosa buona di Cagliari è il fatto che mercoledì pomeriggio si gioca di nuovo, contro il derelitto Sassuolo. Per il resto, è un pianto greco.

È inutile soffermarsi sugli errori tecnici marchiani, commessi sia in attacco che in difesa da una squadra che è diventata ormai solo una collezione di figurine, in cui ognuno gioca solo per sé.

È inutile soffermarsi su un primo tempo imbarazzante, che il Cagliari non ha saputo capitalizzare solo per la sua povertà offensiva.

L’unica cosa che conta sottolineare, invece di partecipare all’indecoroso linciaggio social nei confronti di un professionista serio come Juan Jesus, è che la squadra ha fatto lo stesso drammatico errore compiuto dal Presidente in estate: mettere l’io davanti al noi.

Il pesce puzza sempre dalla testa e così il Re Taumaturgo, che ha preteso questa estate di intestarsi tutti i meriti di una vittoria che invece era davvero di tutti, ha fatto da cattivo esempio per parecchi calciatori che ormai - vista la mala parata - stanno pensando solo al prossimo anno.

Molto male, ma il peccato originale di questa stagione è sempre lo stesso e viene da lontano.

Del resto, di chi è la responsabilità se Natan, comprato in saldo e fuori tempo massimo come sostituto di Kim, è oggi la quarta scelta come centrale mentre Juan Jesus è arrivato a un minutaggio complessivo tra campionato e Champions che non aveva quasi mai fatto in carriera? Di Garcia, di Mazzarri, di Calzona? Non scherziamo.

La partita di ieri è lo specchio del fallimento di una società che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, facendo impallidire in pochi mesi il ricordo di una vittoria storica ed esemplare.

Adesso per chiudere il sipario su questa stagione, dopa la fine ingloriosa del miraggio quarto posto, manca solo la partita di Barcellona. Il pronostico sembra chiuso, vedendo il Napoli di ieri (e il Barcellona che vince da 4 partite consecutive in campionato) ma il calcio è strano e in 90 minuti può succedere di tutto.

Da tifosi è lecito sperare sempre, ovviamente, ed è il motivo per cui domenica saremo di nuovo in curva contro la Juventus, al di là del risultato.

De Laurentiis ha invece il dovere di pensare a come ripartire dopo un disastro epocale, che porta la sua firma. Possibilmente senza costringerci, dopo il danno di una stagione sportiva da dimenticare, alla beffa delle guarrattelle con il Comune sui vigili urbani.

Una querelle penosa, l’ennesima, per chi sostiene di avere centinaia di milioni pronti per costruire lo stadio e il centro sportivo dei sogni un giorno qua e un altro là. Se non fosse per colpa del traffico, come direbbe Johnny Stecchino.

#BastaYa

FraMa